Il processo relativo al disastro ambientale causato dall’ex Ilva, in corso a Potenza, ha subito una significativa svolta con la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Francesco Valente. Accogliendo un’istanza sollevata dalle difese, il giudice ha provveduto all’estromissione dal procedimento del contegno della responsabilità civile di Riva Forni Elettrici, della Ilva Spa in amministrazione straordinaria, di Partecipazioni Industriali Spa e della Regione Puglia. La decisione, comunicata dallo studio legale Dentons tramite l’avvocato Pasquale Annichiarico, segna una pausa nei lavori che riprenderanno il 13 giugno.La motivazione alla base di tale provvedimento risiede nell’applicazione rigorosa dell’art. 86 del codice di procedura penale, una norma cruciale che mira a salvaguardare i soggetti potenzialmente responsabili a titolo civile da possibili pregiudizi derivanti da un processo in cui non hanno potuto partecipare attivamente fin dalle sue fasi embrionali. In questo contesto, l’elemento chiave è l’aver riconosciuto come determinante la precedente conduzione di un “incidente probatorio”. Questo strumento processuale, introdotto per accelerare l’acquisizione di prove in situazioni complesse, in questo caso ha generato perizie – sia chimiche che epidemiologiche – che le difese considerano pilastri fondamentali dell’accusa. Escludere la responsabilità civile di queste entità e della Regione, in assenza di una loro partecipazione a questa fase cruciale, si configura come un atto volto a garantire il rispetto dei diritti processuali e la correttezza del giudizio.L’indagine in sé abbraccia un arco temporale ampio, che si estende dagli anni ’95 al 2012, periodo caratterizzato dalla gestione dell’acciaieria da parte della famiglia Riva. La gravità delle accuse si riflette nella complessità delle perizie richieste e nella necessità di un’analisi approfondita degli impatti ambientali e sanitari derivanti dalle attività industriali. La decisione del GIP, lungi dall’essere una mera formalità procedurale, solleva interrogativi circa la legittimità delle prove acquisite al di fuori di una cornice processuale completa e la necessità di garantire a tutti i soggetti coinvolti la possibilità di esercitare pienamente i propri diritti di difesa. Il futuro del procedimento, e la quantificazione del risarcimento dei danni ambientali, dipenderanno ora dall’interpretazione di questa decisione e dall’evoluzione delle successive fasi processuali.
Svolta nel processo Ilva: escluse dal civile Riva e Regione
Pubblicato il
