mercoledì 8 Ottobre 2025
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Alfonso Guida e il Premio Strega Poesia: un canto dalla Basilicata

L’attesa, palpabile, permeava l’aria, un misto di trepidazione e profonda emozione.

Un giorno destinato a segnare una svolta, un punto di rottura in un percorso artistico costellato di silenzi e dedizione.
Alfonso Guida, poeta originario di San Mauro Forte, nel cuore della Basilicata, si apprestava a vivere un momento cruciale, proiettato al centro di un’attenzione nazionale, consapevole del peso di una candidatura al Premio Strega Poesia 2025.

“Diario di un autodidatta”, il suo libro, un viaggio introspettivo e un affresco di esperienze, si contendeva l’ambito riconoscimento con altre opere di pregio: “La materia del contendere” di Giancarlo Pontiggia, “Sorelle di confine” di Jonida Prifti, “Cinema Persefone” di Marilena Renda e “Il brusìo” di Tiziano Rossi.

Una cinquina di finalisti che incarnava la ricchezza e la vitalità del panorama poetico italiano contemporaneo.
L’onestà e la stima per i colleghi finalisti erano evidenti, un sentimento condiviso con la consapevolezza del valore di ciascuna opera e della complessità del giudizio che attendeva.

La finale, trasmessa in diretta su Rai Cultura il 8 ottobre, rappresentava non solo un evento letterario, ma un’occasione per celebrare la poesia e il suo ruolo essenziale nella società.
La storia di Alfonso Guida, un uomo cresciuto in un piccolo borgo lucano, dove le opportunità appaiono rarefatte, diventa simbolo di speranza e perseveranza.

È la storia di chi ha saputo coltivare una vocazione, un’urgenza creativa, nonostante le difficoltà e l’apparente assenza di prospettive.
Un canto per tutti coloro che, animati da un profondo richiamo interiore, hanno scelto di abbracciare la loro strada, la propria arte, sfidando le convenzioni e le limitazioni.

Il suo percorso testimonia che anche dai luoghi apparentemente marginali, dalle piccole comunità spesso dimenticate, possono emergere voci autentiche e talenti straordinari.

Un traguardo non solo personale, ma un motivo di orgoglio per l’intera Basilicata, una regione ricca di storia, cultura e potenzialità inespresse.
Tuttavia, un velo di malinconia aleggiava nel suo pensiero.

La poesia, per sua stessa natura, sembra essere relegata ai margini, spesso ignorata o sottovalutata in un mondo ossessionato da altre forme di intrattenimento e di comunicazione.
L’auspicio è che, anche solo per un momento, l’attenzione del pubblico si rivolga verso la bellezza e la profondità del linguaggio poetico, incoraggiando una maggiore fruizione e una rinnovata comprensione del suo valore intrinseco.
Perché la poesia non è solo intrattenimento, è uno specchio dell’anima, un mezzo per comprendere il mondo e per connettersi con l’umanità.

È, in definitiva, un antidoto alla superficialità e un invito alla riflessione.

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