Il Festival Parole, in dialogo con le Giornate Medievali, si configura come un’occasione imperdibile per decostruire l’immaginario del Medioevo come “età oscura”, rivelandone la vibrante carica di pensiero e innovazione che risuona ancora profondamente nel nostro presente.
L’evento, ospitato nel suggestivo contesto del castello federiciano di Melfi il 24 e 25 ottobre, è parte integrante del progetto “Fantastico Medioevo”, un’iniziativa regionale promossa dalla Giunta della Basilicata e coordinata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019.
Un’iniziativa che vede la collaborazione di diverse istituzioni, dalla Lucana Film Commission ai Musei e Parchi Archeologici di Melfi e Venosa, estendendosi a una partnership transnazionale con la Regione Normandia, sotto la direzione scientifica del professor Fulvio Delle Donne.
Il cuore del Festival è un serrato confronto tra voci diverse – storici, giornalisti, esperti di politica, economia, ambiente, turismo e religione – chiamati a illuminare, da angolazioni spesso divergenti, le radici storiche e le riletture contemporanee di concetti chiave come Stato, Mediterraneo, Ospitalità, Immagine, Castelli e Falconeria.
Quest’anno, in particolare, l’attenzione si focalizza sulla Santità e sulla Pace, in omaggio a San Francesco, evocando il paradigma di Federico II e della sua audace “crociata della pace”, un’iniziativa diplomatica che, in rottura con le convenzioni del tempo, perseguiva obiettivi di stabilità attraverso il dialogo e la negoziazione.
Si crea così un “corto circuito” intellettuale, un ponte tra passato e presente che permette di rintracciare le origini di sfide e opportunità attuali, restituendo dignità a un’epoca spesso fraintesa.
La Basilicata, in particolare, tra l’XI e il XIII secolo, fu un focolaio di fermento culturale, ideologico, sociale e politico, un laboratorio di idee che contribuì a plasmare l’identità del Mezzogiorno e dell’Europa.
Melfi, città simbolo di questa stagione di trasformazione, dove Federico II emanò le Costituzioni, documenti che posero le basi per uno Stato duraturo nel Sud Italia, diventa il palcoscenico ideale per questo dialogo tra epoche.
Riconoscere il passato come il fondamento della nostra identità è essenziale per orientare il presente e costruire il futuro.
La memoria storica non è un mero esercizio di erudizione, ma una bussola che ci permette di navigare le complessità del mondo contemporaneo, illuminando sentieri inesplorati e restituendo significato alle nostre azioni.
Il Festival Parole, in questo senso, si propone come un viaggio intellettuale alla scoperta di un Medioevo vivo e attuale, capace di ispirare nuove prospettive e stimolare il pensiero critico.






