giovedì 25 Settembre 2025
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Basilicata, raccolto d’olio record: +37% e nuova tracciabilità

La Basilicata si appresta a raccogliere un raccolto di olio d’oliva che si preannuncia particolarmente generoso, con stime che lo pongono intorno alle diciotto mila tonnellate.
Questo dato rappresenta un incremento significativo, stimato in circa il 37%, rispetto al 2024, un anno pesantemente condizionato da una prolungata siccità che ne aveva compromesso le prospettive.

La ripresa è frutto delle precipitazioni estive, non massicce ma sufficienti a mitigare gli effetti negativi e a garantire la buona riuscita della fioritura primaverile, fase cruciale per la qualità del prodotto finale.
La stagione olearia 2025 si apre con un cambiamento normativo rilevante: un decreto ministeriale introduce l’obbligo di tracciare scrupolosamente i movimenti delle olive, richiedendo la registrazione entro sei ore dall’acquisto e mantenendo la continuità della filiera.

Questa misura, volta a garantire la trasparenza e la rintracciabilità del prodotto, segna la fine di un’era in cui l’origine e la provenienza delle olive erano spesso opache e difficili da determinare.
L’introduzione di questa tracciabilità non è solo un adempimento burocratico, ma un passo fondamentale verso una maggiore tutela del consumatore e un rafforzamento della reputazione dell’olio extravergine d’oliva italiano.
Nonostante l’ottimismo legato all’aumento della produzione, David Granieri, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Unaprol, sottolinea con forza l’imperativa necessità di investimenti strategici.
Questi interventi devono interessare l’intera filiera, dalla ricerca e sviluppo di nuove varietà resistenti alla siccità e alle malattie, all’ammodernamento delle infrastrutture di stoccaggio e trasporto, fino all’innovazione tecnologica nei processi di estrazione e confezionamento.
L’obiettivo primario rimane quello di sostenere non solo le grandi aziende, ma soprattutto le piccole e medie imprese agricole, custodi di saperi tradizionali e di un legame profondo con il territorio.
L’incremento della produzione, pur rappresentando un’opportunità economica, non deve distogliere l’attenzione dalle sfide future, tra cui il cambiamento climatico, la competizione sui mercati internazionali e la crescente domanda di prodotti sempre più sostenibili e di alta qualità.
Rafforzare la posizione di eccellenza dell’olio extravergine d’oliva italiano nel mondo richiede un impegno costante nella valorizzazione della biodiversità, nella promozione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente e nella comunicazione efficace delle peculiarità organolettiche e nutrizionali di un prodotto che rappresenta un patrimonio culturale e gastronomico di inestimabile valore.

Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante sarà possibile garantire la prosperità del settore oleario lucano e la sua capacità di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più esigente e consapevole.

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