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lunedì 3 Novembre 2025

Biogas a Policoro: Sviluppo Energetico e Agricoltura, un Equilibrio Precario

La prospettiva di un impianto di biogas a Policoro, in seno al fertile territorio materano, solleva interrogativi complessi e pone l’attenzione sulla delicata interazione tra transizione energetica, sviluppo agricolo e qualità della vita delle comunità locali.

La preoccupazione espressa dalla Coldiretti di Policoro e Montalbano Jonico non riflette una contrarietà aprioristica alle energie rinnovabili, un tema cruciale per il futuro del nostro pianeta, bensì un invito a una riflessione approfondita e responsabile, orientata alla massimizzazione dei benefici e alla minimizzazione degli impatti negativi.

L’area individuata per l’insediamento dell’impianto è caratterizzata da una vocazione agricola di eccellenza, un tessuto produttivo che nutre il nostro Paese e l’esportazione con specialità ortofrutticole di pregio: agrumi succosi, fragole profumate, ortaggi freschi e drupacee generose.

Questo patrimonio agricolo, frutto di secoli di tradizione e di un costante investimento in innovazione e qualità, rappresenta non solo un motore economico fondamentale per il territorio, ma anche un elemento identitario imprescindibile.
La prossimità ad aree densamente popolate amplifica ulteriormente la necessità di una valutazione rigorosa e trasparente.

Gli impianti di biogas, sebbene rappresentino una risorsa nella gestione dei rifiuti organici e nella produzione di energia pulita, possono generare impatti ambientali e sociali significativi.
La dispersione di odori sgradevoli, il rischio di contaminazione delle acque, il traffico di mezzi pesanti per il trasporto delle biomasse e l’impatto visivo sull’ambiente circostante sono solo alcune delle criticità da considerare attentamente.
Coldiretti ribadisce il proprio impegno al dialogo costruttivo con tutte le parti interessate – istituzioni, tecnici, operatori del settore e cittadini – per individuare soluzioni che concilino le esigenze di sviluppo energetico con la salvaguardia del territorio e la tutela delle comunità locali.
L’approccio deve essere improntato alla sostenibilità, intesa non solo in termini ambientali, ma anche sociali ed economici.
È imperativo valutare attentamente non solo i benefici potenziali dell’impianto, ma anche i rischi connessi e le alternative possibili, privilegiando soluzioni innovative che minimizzino gli impatti negativi e massimizzino la condivisione dei vantaggi.

La transizione verso un modello energetico più sostenibile è un imperativo, ma non può avvenire a scapito della produttività agricola, della qualità della vita e della sicurezza alimentare.

È necessario un approccio integrato e partecipativo, che metta al centro le persone e il territorio, garantendo che ogni decisione sia il risultato di un ascolto attento e di una valutazione responsabile.

La sfida è quella di trovare un equilibrio virtuoso che promuova lo sviluppo sostenibile, preservando il patrimonio agricolo e garantendo un futuro prospero per le comunità locali.

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