La recente seconda edizione di “Tesori della Terra”, manifestazione dedicata al tartufo bianco pregiato lucano, ha acceso i riflettori su una realtà agroalimentare di straordinaria importanza per la Basilicata.
L’assessore all’Agricoltura, Carmine Cicala, ha promosso un’iniziativa volta a valorizzare questo tesoro gastronomico, spesso sottovalutato a livello nazionale, ma capace di competere con i più rinomati tartufi italiani per qualità e aromaticità.
L’evento, arricchito dalla partecipazione del parlamentare Aldo Mattia, responsabile del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, ha offerto un’occasione preziosa per rafforzare la consapevolezza del tartufo lucano e per sottolineare il suo ruolo cruciale all’interno del panorama enogastronomico italiano.
La rilevanza del tartufo bianco pregiato va ben oltre la sua eccellenza organolettica.
Secondo Mattia, la sua promozione contribuisce attivamente alla candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità, un riconoscimento di portata globale che ne celebrerebbe la ricchezza culturale e le tradizioni millenarie.
Tale riconoscimento non si traduce solo in prestigio, ma anche in un potenziale incremento del valore aggiunto per gli operatori del settore agricolo e agroalimentare, stimolando l’innovazione e la sostenibilità.
Il Ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Lollobrigida, ha fatto della promozione della cucina italiana un pilastro fondamentale del suo mandato, riconoscendo il potenziale di crescita economica e di prestigio internazionale che ne deriva.
L’ambizione è quella di proiettare l’eccellenza agroalimentare italiana in un mercato globale sempre più attento alla qualità, alla tracciabilità e alla sostenibilità.
La protezione da parte dell’UNESCO del patrimonio culturale immateriale italiano non si limita a un’etichetta celebrativa, ma implica un impegno concreto alla salvaguardia dei suoi elementi costitutivi.
In questo contesto, il tartufo bianco lucano assume un ruolo chiave come simbolo di una tradizione secolare, legata al territorio, alla biodiversità e al sapere artigianale.
La sua tutela, quindi, si configura come una responsabilità condivisa tra istituzioni, produttori e consumatori, con l’obiettivo di preservare un’eredità preziosa per le generazioni future e di consolidare l’identità unica e inimitabile della Basilicata.
La manifestazione “Tesori della Terra” rappresenta un passo importante in questa direzione, offrendo una vetrina privilegiata per promuovere un prodotto d’eccellenza e per celebrare la ricchezza culturale e gastronomica del territorio lucano.






