La Regione Basilicata si appresta a varare un’iniziativa legislativa di portata strategica per il rilancio socio-economico della Montagna Lucana, un territorio vasto e complesso che comprende 77 comuni, un terzo dell’intera regione, e che si caratterizza per altitudini superiori ai 600 metri. La proposta, promossa dal consigliere regionale Alessandro Galella, mira a istituire un Fondo dedicato alla tutela e allo sviluppo integrato di quest’area montana, segnando una svolta nella politica regionale a favore di un’economia montana sostenibile e resiliente.Il cuore dell’intervento risiede nella capacità di mobilitare risorse preesistenti, evitando oneri aggiuntivi per il bilancio regionale. Il Fondo sarà alimentato, fino al 2032, da una quota (il 60%) delle risorse ancora disponibili derivanti dagli accordi stipulati con le compagnie petrolifere, precedentemente destinate a programmi di sviluppo economico e investimenti orientati verso alternative “no oil”. Questa scelta finanziaria non solo garantisce la sostenibilità economica del Fondo, ma riflette anche un impegno verso la diversificazione economica e la transizione verso modelli di sviluppo più rispettosi dell’ambiente.L’istituzione di un “Tavolo Permanente per la Montagna” rappresenta un elemento chiave per la governance del Fondo. Questa struttura, composta da rappresentanti delle istituzioni locali, degli stakeholder economici e delle associazioni di categoria, avrà il compito di definire le priorità di intervento, monitorare l’efficacia delle misure adottate e garantire la partecipazione attiva delle comunità locali. In questo modo, si mira a superare le logiche di intervento top-down, favorendo un approccio partecipativo e co-progettato, capace di rispondere alle specifiche esigenze dei diversi settori economici e sociali presenti in montagna.La legge si pone come un atto pionieristico per la Basilicata, ispirandosi a modelli legislativi già sperimentati con successo in altre regioni alpine e appenniniche, come Piemonte e Umbria. L’obiettivo non si limita a un mero sostegno finanziario, ma si propone di agire su un ecosistema complesso di fattori, tra cui lo sviluppo di infrastrutture turistiche (stazioni sciistiche, sentieri escursionistici), il sostegno alle attività di ristorazione e alloggio, la valorizzazione del patrimonio architettonico e naturale, e la promozione di un’immagine turistica efficace. Si intende intercettare un bacino di potenziali visitatori provenienti dalle regioni limitrofe, offrendo un’offerta turistica diversificata e di qualità.Un aspetto particolarmente innovativo della proposta è il riconoscimento del ruolo cruciale delle “Unioni Montane”. Si intende incentivare la costituzione di queste forme associative di comuni, che rappresentano uno strumento per superare le criticità derivanti dalla frammentazione territoriale e per creare una rete capillare di servizi e opportunità. Le Unioni Montane, grazie alla loro capacità di aggregare risorse e competenze, potranno svolgere un ruolo fondamentale nell’attuazione delle misure di sviluppo economico e nella promozione del territorio. La legge si pone, dunque, come volano per un futuro montano lucano più prospero, sostenibile e inclusivo, capace di valorizzare il suo patrimonio naturale e culturale e di offrire nuove opportunità di sviluppo per le sue comunità.