L’avvio della discussione, formalizzato durante la Conferenza delle Regioni, dedicato all’introduzione di un fattore correttivo per le aree caratterizzate da ridotta densità abitativa, segna un momento di potenziale svolta nel panorama della sanità italiana.
L’assessore Cosimo Latronico, delegato dal Presidente Vito Bardi per la Regione Basilicata, ha evidenziato come questa iniziativa rappresenti un passo cruciale verso un sistema sanitario più equo e resiliente, capace di rispondere efficacemente alle sfide poste dalla frammentazione territoriale.
La Regione Basilicata, inserita in un contesto condiviso con altre regioni montane e insulari – Abruzzo, Molise, Umbria, Calabria e Sardegna – si fa promotrice di una battaglia volta a garantire un accesso omogeneo ai servizi sanitari per ogni cittadino, indipendentemente dalla sua posizione geografica.
La disparità di risorse e la maggiore complessità gestionale derivante dalla scarsa concentrazione demografica penalizzano fortemente queste aree, generando iniquità nell’erogazione delle cure e nell’accesso alle prestazioni.
L’obiettivo non è quello di rivendicare favoritismi, bensì di ottenere il riconoscimento ufficiale delle condizioni strutturali che rendono l’organizzazione dei servizi sanitari particolarmente oneroso e impegnativa in territori caratterizzati da dispersione abitativa.
Il fattore correttivo proposto mira a compensare queste difficoltà, tenendo conto del costo aggiuntivo legato alla fornitura di servizi sanitari in aree remote e scarsamente popolate.
Questo implica non solo un ripensamento della distribuzione delle risorse finanziarie, ma anche una revisione dei modelli organizzativi e una maggiore attenzione alla telemedicina e alle soluzioni innovative per superare le barriere geografiche.
L’importanza di un approccio scientifico e indipendente nella definizione del coefficiente correttivo, come sottolineato dall’assessore Latronico e precedentemente proposto dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, non può essere sottovalutata.
La creazione di un organismo autorevole e neutrale è fondamentale per garantire la trasparenza e l’oggettività del processo decisionale, evitando arbitrarietà e garantendo la credibilità dell’iniziativa.
Tale organismo dovrebbe analizzare dati demografici, indicatori di salute, costi di trasporto e altri fattori rilevanti per definire un coefficiente che rifletta accuratamente le specificità di ciascuna area.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di riflessione sulla necessità di riformare il sistema sanitario nazionale, rendendolo più adattabile alle diverse esigenze territoriali e più capace di rispondere alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione, dalla crescita delle malattie croniche e dalla disuguaglianza nell’accesso alle cure.
L’impegno della Regione Basilicata, e di tutte le regioni coinvolte, testimonia la volontà di promuovere un cambiamento strutturale, volto a garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalla sua residenza, possa usufruire di un’assistenza sanitaria di qualità e tempestiva.
L’auspicio è che questa battaglia si concluda con un risultato concreto, che porti a un’assegnazione equa di risorse e a un miglioramento tangibile delle condizioni di salute dei cittadini residenti nelle aree marginali del Paese.








