La sinergia tra Regione e Comuni non rappresenta una mera opzione, ma un imperativo strategico per la costruzione di traiettorie di sviluppo sostenibili e resilienti.
Questa necessità è stata evidenziata dal Presidente della Giunta regionale lucana, Vito Bardi, durante l’assemblea annuale dell’Anci Basilicata, in un contesto segnato da profonde trasformazioni demografiche ed economiche che investono l’intera nazione.
La sfida demografica è tangibile: i dati Istat del 2024, con meno di 380.000 nascite, proiettano un quadro allarmante, il più basso mai registrato nella storia italiana.
Parallelamente, la Basilicata ha subito una significativa riduzione della popolazione residente, con una perdita di oltre 50.000 persone negli ultimi due decenni.
Questi indicatori non sono isolati; si intrecciano con una complessa rete di fattori esterni che erodono la capacità di risposta degli enti locali.
La crisi strutturale del settore automotive, la transizione verso un modello energetico sostenibile, l’impennata dei costi energetici, le barriere tariffarie sull’export e le incertezze geopolitiche contribuiscono a una contrazione delle risorse disponibili, limitando le possibilità di intervento a livello locale.
L’importanza della governance regionale assume, pertanto, un ruolo cruciale nella definizione di politiche pubbliche efficaci.
Il Presidente Bardi ha espresso preoccupazione per una tendenza all’accentramento decisionale, sia a livello nazionale che europeo, che rischia di compromettere la capacità di visione d’insieme.
Un approccio frammentato, privo di coordinamento tra le diverse realtà territoriali, non favorisce lo sviluppo integrato, ma innesca una competizione sterile tra comunità, annullando gli sforzi individuali.
La riflessione si estende al contesto europeo, dove, in collaborazione con i presidenti di altre regioni italiane, come Cirio (Piemonte) e Fontana (Lombardia), è stata avanzata una richiesta formale a Bruxelles.
L’obiettivo è una revisione delle politiche di coesione, con un ritorno all’importanza strategica delle Regioni come attori fondamentali nella pianificazione e nell’implementazione di iniziative di sviluppo.
Questo implica non solo una maggiore autonomia decisionale, ma anche la capacità di adattare le politiche europee alle specifiche esigenze dei territori, valorizzando le peculiarità locali e promuovendo la resilienza delle comunità.
La sfida, quindi, non è solo demografica ed economica, ma anche politica, richiedendo un nuovo patto di collaborazione tra i diversi livelli di governo, in grado di promuovere un futuro più prospero e inclusivo per l’intera Basilicata e per il Paese.








