29 luglio 2024 – 09:45
Nel panorama dei donatori di sangue e plasma, emerge una tendenza preoccupante legata all’invecchiamento della popolazione donatrice. La mancanza di un ricambio generazionale mette in luce una situazione che, sebbene non desti preoccupazioni immediate, potrebbe comportare problemi nel lungo termine. Tuttavia, i dati forniti dall’Avis mostrano un aumento del 2% della popolazione donatrice a livello nazionale nel corso del 2023, nonostante le sfide legate alla carenza di personale medico per effettuare i prelievi.Un esempio tangibile di questo trend si riscontra nella regione Piemonte, dove sono state raccolte circa 240.000 sacche nel corso dell’anno grazie al contributo di oltre 120.000 donatori. Questo dato rappresenta un incremento rispetto agli anni precedenti, ma sottolinea anche il fatto che il 70% dei donatori piemontesi ha più di 36 anni. Questa distribuzione demografica potrebbe portare a una diminuzione delle donazioni nel lungo periodo.È importante notare che, sebbene ci sia un numero significativo di giovani che si avvicinano alla donazione, molti di loro interrompono il loro impegno dopo una o due volte. Solo una piccola percentuale diventa donatore periodico secondo quanto riportato da Paola Maria Bertone, presidente dell’Avis Provinciale di Torino.Questa situazione pone dunque l’accento sull’importanza di sensibilizzare e coinvolgere i giovani nella pratica della donazione del sangue e del plasma in modo costante e duraturo. È necessario promuovere campagne informative mirate e creare incentivi per favorire la partecipazione attiva dei più giovani, garantendo così la continuità e la sostenibilità delle attività delle associazioni del dono nel tempo.