La valorizzazione della scienza, della cultura e dell’arte deve essere preservata dall’influenza politica. È un errore gravissimo che in Italia ci siano voci che invocano la cessazione dei legami scientifici con Israele e addirittura vietino la lettura di opere di autori israeliani. Sarebbe un passo indietro pericoloso, un ritorno a periodi bui come il 1937-1938. Queste parole sono state pronunciate con fermezza dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante il suo intervento al Salone del Libro.L’apertura alla conoscenza, alla collaborazione scientifica e culturale non dovrebbe conoscere confini o discriminazioni. La diversità di pensiero e di provenienza arricchisce il patrimonio intellettuale di una nazione e favorisce lo sviluppo di nuove prospettive e idee innovative.In un’epoca in cui la globalizzazione avvicina le diverse realtà del mondo, è fondamentale promuovere lo scambio culturale e scientifico tra i paesi, senza preclusioni o limitazioni dettate da motivazioni politiche o ideologiche.La libertà di espressione e la libertà accademica sono pilastri fondamentali su cui si fonda una società democratica ed evoluta. Vietare la consultazione di libri o l’interazione scientifica con determinati paesi rappresenterebbe un grave attentato alla libertà intellettuale e alla pluralità delle idee.Pertanto, è responsabilità di tutti difendere e promuovere la libertà accademica, l’apertura al dialogo interculturale e internazionale, affincheeacute; la conoscenza possa continuare a essere uno strumento di progresso e arricchimento per l’intera umanità.
Preservare la valorizzazione di scienza, cultura e arte: un appello contro l’influenza politica.
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