07 settembre 2024 – 20:01
Nel corso della storia, diversi presidenti della Repubblica Italiana hanno avuto l’opportunità di visitare la suggestiva Valle d’Aosta, immergendosi nelle sue bellezze naturali e storiche. Luigi Einaudi, con il suo legame con il deputato valdostano Paul Alphonse Farinet, conosceva bene la regione sin dagli anni ’20, quando trascorse estati nella casa di By a Ollomont. Nel 1943, durante la Resistenza, Farinet aiutò Einaudi a fuggire in Svizzera attraverso il col Fentre. Anni dopo, nel 1952, Einaudi tornò in Valle come Presidente della Repubblica, coincidendo con l’inaugurazione della strada che collega Ollomont a Glassier.Anche Sandro Pertini fece ritorno in Valle nel 1980 dopo essere stato eletto presidente, visitando Courmayeur e Aosta e incontrando i partigiani che lo avevano aiutato durante la Resistenza. Il suo contributo alla Regione valdostana fu significativo con l’approvazione di una legge sul riparto fiscale che potenziò le risorse finanziarie regionali.La Valle d’Aosta ha accolto diversi presidenti italiani nel corso degli anni: Giovanni Gronchi arrivò in treno in un freddo giorno d’inverno; Giuseppe Saragat inaugurò il traforo del Monte Bianco insieme a Charles De Gaulle nel 1965; Giovanni Leone conferì alla regione la medaglia d’oro per la Resistenza nel 1973; Francesco Cossiga partecipò alla cerimonia dei 25 anni del traforo nel 1990. Carlo Azeglio Ciampi si immerse nella folla di piazza Chanoux, mentre Giorgio Napolitano ebbe dialoghi costruttivi con giovani amministratori durante la Scuola per la democrazia ideata da Luciano Violante.La storia dei presidenti italiani e della loro relazione con la Valle d’Aosta è un capitolo affascinante che evidenzia l’importanza di questa regione nell’ambito politico e storico italiano.