La rete di presunte cyber spie scoperta dalla Dda di Milano e dalla Dna avrebbe avuto accesso a dati sensibili del Cnaipic, il Centro anticrimine informatico per le infrastrutture critiche della Polizia Postale. Tuttavia, fonti investigative qualificate sostengono che non ci siano infiltrazioni interne alla struttura.Nel contesto dell’informatica dei carabinieri di Varese, emersa durante l’inchiesta, gli investigatori hanno evidenziato l’attenta vigilanza del tecnico informatico Samuele Calamucci, il quale monitora con scrupolo tutte le attività che potrebbero interessare il loro operato, al fine di preparare difese adeguate e adottare le necessarie contromisure. In questo scenario si colloca la telefonata in cui il tecnico informa l’ex super poliziotto Carmine Gallo riguardo a informazioni ricevute relative a un’operazione del Cnaipic. “Mi sono stati inviati alcuni dati”, dichiara Calamucci, “appena li ricevo te li trasmetto immediatamente… perché hanno individuato coloro che agiscono… come si chiamano, gli Sdi… e la procura è stata allertata grazie a una segnalazione da parte di Snai”. “Non appena riceverò i dettagli completi”, aggiunge Calamucci a Gallo, “te li invierò per una tua valutazione attenta”.
Presunte cyber spie scoperte: nessuna infiltrazione interna confermata. Vigilanza informatica di Samuele Calamucci in evidenza durante l’inchiesta dei carabinieri di Varese.
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