Filippo Turetta, imputato nel processo per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato interrogato nell’aula solenne della Corte d’Assise di Venezia. La tensione era palpabile, con lo sguardo fisso del padre della vittima, Gino Cecchettin, che non si distoglieva un istante dal volto dell’accusato. Per Turetta si trattava di una giornata particolarmente intensa, essendo la prima volta che usciva dal carcere dopo un anno di reclusione a Verona. Il suo arresto in Germania il 19 novembre 2023 aveva segnato l’inizio di un lungo e complesso iter giudiziario che ora lo vedeva protagonista in quella sala d’udienza carica di emozioni contrastanti. Ogni parola pronunciata durante l’interrogatorio assumeva un peso enorme, mentre i ricordi del passato tornavano a galla nella mente dell’imputato. La presenza dei familiari delle vittime e dei loro avvocati rendeva l’atmosfera ancora più densa e carica di significati nascosti. Turetta sapeva di dover difendersi con tutte le sue forze, consapevole che da quel momento in poi il destino della sua vita sarebbe stato deciso dalle parole scambiate in quell’aula silenziosa.
“Processo per omicidio a Venezia: l’interrogatorio di Filippo Turetta davanti alla Corte d’Assise”
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