Professionisti cinema in piazza contro blocco produzioni: “peggio del covid”. 60% disoccupati. Manifestazioni a Roma, Torino e Palermo. Richieste di sostegno economico allo Stato e riforma del tax credit in stallo. Movimento 5 Stelle solidale con lavoratori.

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05 giugno 2024 – 21:13

I professionisti del cinema, da coloro che lavorano sul set a quelli dietro le quinte accanto agli attori e ai registi, si stanno mobilitando e scendendo in piazza per esprimere la loro preoccupazione riguardo al blocco delle produzioni cinematografiche. Molte di esse sono ferme da mesi a causa delle incertezze legate al tax credit, e i lavoratori denunciano di trovarsi in uno dei periodi più lunghi di fermo occupazionale, definendolo addirittura “peggio del covid”. Un recente sondaggio condotto dall’Associazione Italiana Aiuto Registi e Segretarie di Edizione ha rivelato che circa il 60% dei lavoratori e tecnici del settore audiovisivo è attualmente disoccupato.A Roma, un migliaio di professionisti si sono riuniti questa mattina a Piazza Santi Apostoli per manifestare le proprie preoccupazioni, e una delegazione è stata ricevuta al ministero della Cultura per portare avanti le richieste della categoria. Questa vasta platea di professionisti comprende assistenti alla regia, costumisti, truccatori, aiuto registi, fonici, parrucchieri, elettricisti, direttori della fotografia e molti altri. Tutti si identificano nel comitato #SIAMOAITITOLIDICODA e sono attivi anche online su una pagina telegram che conta circa 4 mila membri.Manifestazioni simili si sono svolte anche a Torino e Palermo, mentre gli addetti hanno indetto uno sciopero di due giorni per attirare l’attenzione sulle difficoltà del settore. La protesta mira a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla situazione critica in cui versa l’industria cinematografica italiana. I lavoratori chiedono un sostegno economico dallo Stato in risposta ai ritardi nella definizione dei decreti ministeriali relativi al settore.La riforma del tax credit è bloccata a causa delle modifiche apportate dal governo alle modalità di finanziamento del cinema italiano. Le produzioni nazionali sono ferme mentre quelle internazionali stanno considerando altre destinazioni più favorevoli. Anche l’indennità di discontinuità è stata oggetto di critiche da parte dei lavoratori che la ritengono una misura insufficiente rispetto alle necessità reali del settore.Il Movimento 5 Stelle si schiera al fianco dei lavoratori cinematografici definendo la situazione attuale come una “paralisi totale”. Le richieste rimangono senza risposta da parte dei rappresentanti politici competenti, suscitando ulteriore frustrazione tra i professionisti che vedono compromessa la vitalità dell’industria cinematografica italiana.

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