03 dicembre 2024 – 22:45
La situazione dell’emergenza abitativa a Torino ha portato alla luce una proposta politica che sta già suscitando polemiche. Presentata da 1.700 cittadini e una trentina di associazioni, si tratta di una delibera di iniziativa popolare che suggerisce di censire, tassare e in casi estremi requisire le abitazioni vuote e non utilizzate da almeno due anni, che ammontano a quasi 80 mila unità nella città. È importante sottolineare che il bersaglio principale non sono i piccoli proprietari, ma coloro che possiedono più di cinque immobili.Il dibattito su questo documento è appena all’inizio: verrà ora esaminato in Commissione e l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli, esponente della Sinistra ecologista, ha già sottolineato l’importanza di questa proposta. Si discute anche la questione dei ghetti urbani e della necessità di promuovere il riscatto sociale demolendo le palazzine popolari, un tema su cui si confrontano diverse posizioni.La sindaca di Settimo Elena Piastra Strali, esponente della Lega, propone un approccio diverso: anziché attaccare la proprietà privata, il Comune dovrebbe occuparsi degli immobili occupati. Questo approccio viene visto come un tentativo di evitare un’espropriazione che ricorda i metodi autoritari del passato.Le divergenze sul tema coinvolgono tutto lo spettro politico: mentre il centrodestra si mostra contrario alla proposta, il Partito Democratico guidato dal sindaco Stefano Lo Russo dovrà mediare tra le diverse anime presenti nella maggioranza per trovare una soluzione condivisa.