12 luglio 2024 – 07:45
Il Comitato per il diritto alla tutela della salute e delle cure ha espresso la propria protesta di fronte all’ospedale Sant’Anna contro due delle decisioni più controverse prese dalla giunta regionale: il fondo Vita nascente e la stanza dei provita, situata proprio nella struttura di via Ventimiglia. Complessivamente, oltre due milioni di euro sono stati destinati alle associazioni provita in due anni e mezzo. I manifestanti hanno ribadito che questi fondi dovrebbero essere investiti nel sistema sanitario pubblico e nei centri di consulenza stessi, anziché essere destinati agli antiabortisti. Le donne presenti alla protesta hanno sottolineato l’importanza di difendere la libertà di scelta consapevole della donna in materia di interruzioni volontarie di gravidanza.Le parole condivise dai manifestanti, principalmente donne, riflettono un forte senso di opposizione verso le politiche che favoriscono i movimenti antiabortisti. Tra i cartelli esibiti durante la protesta si poteva leggere frasi come “Cirio provita marrone per le donne: la nuova inquisizione”. Alcuni rappresentanti politici presenti all’evento includono capigruppo del Pd, M5S e Avs in Consiglio regionale come Gianna Pentenero, Sarah Disabito e Alice Ravinale, insieme alla capogruppo Pd al Comune Nadia Conticelli, Giorgio Airaudo della Cgil e la dottoressa Tiziana Borsatti dell’Ordine dei medici.Secondo le informazioni fornite dal Comitato, attualmente ci sono 51 centri di consulenza a Torino, 6 a Vercelli, 15 a Cuneo, 3 nel Vco e 4 a Biella. Altri 15 centri sono presenti ad Alessandria, 11 ad Asti e 13 a Novara. Questo porta ad un totale di 118 centri distribuiti sul territorio piemontese, con una media di un centro ogni 36mila abitanti. Un confronto con i dati del 2008 evidenzia che in passato c’era un centro ogni 24.600 abitanti, indicando una diminuzione nel numero complessivo dei centri nel corso degli anni.