14 dicembre 2024 – 02:45
Nel cuore di Torino, precisamente in corso Castelfidardo, il sole alto nel cielo segna le 11:30 e davanti agli ingressi del prestigioso Politecnico si radunano studenti con corone di alloro sul capo e famiglie provenienti da ogni angolo d’Italia. Improvvisamente si odono grida strazianti, un tumulto di persone che si avvicina rapidamente. Un corteo di quattrocento giovani, rappresentanti dei centri sociali e dei collettivi, studenti sia delle scuole superiori che dell’università, avanzano con passo deciso e sguardo determinato. La loro voce si alza potente mentre gridano “Palestina libera”, manifestando la propria indignazione e cercando di varcare le porte dell’ateneo.Il Politecnico diventa l’epicentro della protesta poiché simboleggia tutto ciò contro cui essi intendono ribellarsi: gli accordi con Israele e le collaborazioni con aziende belliche come Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia. Senza esitazione, si lanciano contro gli scudi degli agenti in tenuta antisommossa. Chi è più indietro scaglia pigne e pietre, mentre chi è in prima fila sferra calci, pugni e spintoni.La piazza di Torino è teatro di questa intensa manifestazione a soli quattordici giorni dall’ultimo corteo che aveva paralizzato la città. Il corteo ha preso il via da Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche, dove un gruppo di giovani ha trascorso la notte in attesa dell’evento. Le strade sono bloccate dal caos della marcia disordinata; alcuni negozianti decidono prudenzialmente di chiudere i battenti temendo disordini: “Ho visto cosa hanno combinato le altre volte…”. Tuttavia il corteo prosegue imperterrito.La Rai di via Verdi rappresenta l’ultima tappa della giornata per i manifestanti determinati a far sentire la propria voce. Accelerando il passo raggiungono la sede televisiva forzando la grata della porta d’ingresso intitolata a Piero Angela.