02 dicembre 2024 – 10:33
La mobilitazione del Network Against Migrant Detention si è fatta sentire con forza a Shengjin, Gjader e ora si sposta verso Tirana. Questa rete di attivisti si batte contro il protocollo firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama, che ha dato vita a centri di detenzione per migranti in Italia e Albania, diventati simbolo di una politica discriminatoria e disumana. Nonostante i centri siano al momento vuoti, l’accordo resta in vigore e rappresenta un modello che altri Paesi europei stanno osservando con interesse. L’externalizzazione delle frontiere e la criminalizzazione dei migranti sono le tragiche conseguenze di politiche europee che ignorano i diritti umani.Il centro costiero di Shengjin è diventato un simbolo della brutalità di questo sistema, progettato per respingere senza pietà chi cerca disperatamente un futuro migliore attraversando il mare. La protesta si è manifestata in diverse forme: dal corteo sulla spiaggia con la scritta “No Lager” fino al presidio davanti ai centri di detenzione. Ora gli attivisti si dirigono verso Tirana, pronti a portare avanti la loro battaglia davanti alle ambasciate italiane ed europee.In Italia, intanto, è prevista una manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza, ennesimo strumento utilizzato dal governo per limitare diritti e libertà individuali. È urgente resistere a queste politiche oppressive e solidarizzare con chi continua a lottare per un mondo più giusto e inclusivo. La lotta contro i centri di detenzione non si ferma qui: è necessario continuare a denunciare le violazioni dei diritti umani e ad agire per un cambiamento radicale nelle politiche migratorie europee.