15 aprile 2024 – 18:59
La protesta studentesca contro il genocidio e le politiche militariste si è intensificata oggi con la presenza di una ventina di tende allestite all’ingresso dell’Università La Sapienza di Roma. Gli attivisti del collettivo studentesco e dell’organizzazione giovanile comunista Cambiare Rotta hanno lanciato una nuova sfida alle istituzioni accademiche, chiedendo la fine degli accordi scientifici con le università israeliane. Questo movimento segue le recenti manifestazioni a Torino e Bari, dove gli studenti hanno dimostrato contro la collaborazione accademica con Israele.Le richieste dei manifestanti includono anche le dimissioni della rettrice dell’ateneo romano e la cessazione di ogni legame con l’industria militare. La loro determinazione è evidente nel prolungare il campeggio di protesta fincheeacute; le autorità non risponderanno alle loro rivendicazioni. In una conferenza stampa tenuta questa mattina, gli studenti hanno ribadito il loro impegno nella lotta contro il militarismo e le politiche bellicose promosse da organizzazioni come la NATO e l’Unione Europea.La contestazione alla conferenza internazionale che mira a rafforzare tali politiche ha visto un aumento di tensione con l’avvicinarsi del Senato Accademico convocato per domani. Le organizzazioni studentesche radicate nell’estrema sinistra intendono ripetere le azioni passate, come il blitz durante una seduta del Senato accademico a Torino che ha portato alla sospensione della collaborazione con le università israeliane.La mobilitazione a Roma ha anche criticato duramente la conferenza internazionale per i 75 anni della NATO, in programma nei prossimi giorni con la partecipazione del presidente italiano Sergio Mattarella. Questo evento è stato definito un affronto agli studenti, ai lavoratori e ai precari che subiscono tagli alle spese sociali a favore delle spese militari. La situazione attuale non fa che alimentare le conseguenze disastrose della guerra e mette in discussione le priorità della politica nazionale.In questo contesto di crescente tensione e opposizione alle politiche belliciste, gli studenti continuano a esprimere la loro determinazione nel perseguire obiettivi di pace, giustizia sociale e solidarietà internazionale attraverso azioni dirette e mobilitazioni pacifiche.