La situazione politica in Georgia sta diventando sempre più tesa a causa della decisione del governo di interrompere i negoziati per l’ingresso nell’Unione Europea fino al 2028. Le proteste non si limitano più alle piazze e alle strade, ma coinvolgono ora anche le scuole del Paese. A Tbilisi, Kutaisi e Porti, gli studenti di diverse istituzioni scolastiche hanno deciso di abbandonare le aule durante le ore di lezione per esprimere il loro dissenso nei confronti di questa decisione governativa.Ciò che rende particolarmente significativa questa forma di protesta è il coinvolgimento attivo dei professori, che hanno deciso di unirsi agli studenti nel manifestare il loro malcontento. Questa iniziativa dimostra quanto sia diffusa la preoccupazione e la volontà di reagire alla politica adottata dal governo georgiano.L’agenzia di stampa georgiana Interpressnews ha riportato dettagliatamente gli avvenimenti nelle varie città coinvolte, sottolineando l’unità e la determinazione con cui studenti e docenti si sono mobilitati per difendere il futuro europeo del Paese.Questa ondata di proteste rappresenta un segnale chiaro nei confronti delle istituzioni governative: la popolazione georgiana non intende accettare passivamente decisioni che possano compromettere il percorso verso l’integrazione europea. La partecipazione attiva degli studenti e dei professori dimostra che la società civile è pronta a difendere i valori democratici e a lottare per un futuro migliore per il proprio Paese.
Proteste studentesche in Georgia: uniti per il futuro europeo.
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