Proteste studentesche scuotono il Bangladesh: carcere assaltato, detenuti liberati e tensioni in aumento

Una violenta ondata di proteste studentesche ha scosso il Bangladesh, culminando nell’assalto a un carcere nel distretto centrale di Narsingdi, dove i manifestanti hanno liberato “centinaia” di detenuti prima di appiccare il fuoco alla struttura penitenziaria. Le autorità locali sono rimaste sorprese dall’audacia e dalla determinazione dei giovani che hanno preso parte alle dimostrazioni. Moushumi Sarker, un funzionario governativo del distretto, ha confermato l’attacco al carcere ma ha preferito non fornire ulteriori dettagli sull’accaduto.Il contesto delle proteste è stato alimentato da una profonda crisi occupazionale che affligge la nazione del Bangladesh, con un movimento studentesco che chiede una riforma del sistema di assunzioni nella pubblica amministrazione. I giovani laureati del paese, ormai stanchi della discriminazione e dell’ingiustizia nel processo di selezione per le posizioni lavorative, hanno trovato nelle manifestazioni il mezzo per esprimere la propria indignazione.Le tensioni tra gli studenti e le forze dell’ordine sono aumentate in modo drammatico, portando a scontri violenti che hanno causato numerose vittime. Il bilancio delle vittime continua ad aumentare costantemente, con decine di morti e centinaia di feriti tra cui agenti di polizia e giornalisti. Gli attacchi vandalici ai danni delle istituzioni statali e dei media nazionali hanno evidenziato la gravità della situazione.Nel frattempo, le autorità hanno reagito con misure drastiche arrestando uno dei principali leader dell’opposizione nel tentativo di ripristinare l’ordine pubblico. Ruhul Kabir Rizvi Ahmed, esponente del Partito Nazionalista del Bangladesh (BNP), è stato trattenuto senza che siano state fornite chiare motivazioni per tale azione. La tensione politica si aggiunge alla già precaria situazione sociale ed economica del paese, gettando ulteriore incertezza sul futuro della nazione asiatica.