18 febbraio 2025 – 02:45
Il corso multidisciplinare sui Queer studies all’Università di Torino ha suscitato un grande interesse, con l’aula magna gremita da quattrocento posti. L’iniziativa, che ha preso il via ieri, si distingue per essere aperta a tutte le facoltà e tenuta interamente in lingua inglese al fine di promuovere la massima inclusività. Questo corso rappresenta non solo un’opportunità di approfondimento accademico, ma anche un momento di riflessione sul contesto storico attuale.Durante le lezioni si discute dello stato dei diritti Lgbtqia sia in Italia che negli Stati Uniti, analizzando le politiche adottate dal governo guidato da Giorgia Meloni e ponendo l’attenzione sulla crescente preoccupazione riguardo all’abbandono dell’università. Si tratta quindi di un dibattito politico che non può essere ignorato, come dimostra il recente episodio della svastica disegnata sopra un adesivo arcobaleno trovata nei bagni maschili del Campus.Il professore Antonio Vercellone, docente di Diritto privato e responsabile del corso, ha voluto coinvolgere le istituzioni nell’inaugurazione. Tra i relatori presenti c’era l’assessore comunale alle Pari opportunità Jacopo Rosatelli, il quale ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa definendola “un passo fondamentale verso un’università, una città e una società più aperta, inclusiva e consapevole della diversità”. La sua assenza è stata notata rispetto alla mancata presenza dell’assessora regionale.In questo contesto di dibattito accademico e sociale, emergono tematiche cruciali legate alla tutela dei diritti delle minoranze sessuali e alla necessità di promuovere una cultura dell’accettazione e della diversità. Il corso sui Queer studies si configura dunque come uno spazio privilegiato per esplorare tali argomenti in modo approfondito e costruttivo.