Durante i mesi di solitudine causati dalla pandemia, un gruppo di giovani si è radicalizzato attraverso la propaganda online, senza frequentare luoghi di preghiera fisici. Questi cinque individui, tra cui anche un minorenne, hanno formato un’associazione terroristica chiamata “Da’Wa Italia”, guidata da una ragazza ventenne di origine pachistana residente a Bologna. L’intervento del Ros dei carabinieri ha portato alla loro cattura poco prima di Natale.L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura bolognese, Dipartimento antiterrorismo, che ha coordinato l’indagine iniziata a settembre 2023 insieme alla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo. I cinque sono accusati di aver promosso e sostenuto le formazioni terroristiche “Al Qaeda” e “Stato Islamico”.Quattro dei cinque indagati sono stati arrestati, mentre il quinto è fuggito in Corno d’Africa al momento dell’esecuzione del provvedimento. Sorprendentemente nessuno proveniva da contesti familiari problematici o disagi sociali, ma erano tutti ben integrati nella società. La guida del gruppo da parte di una ragazza è un elemento insolito, così come il coinvolgimento di altri membri provenienti da diverse città italiane.Le indagini proseguono per comprendere meglio le connessioni dei ragazzi a livello nazionale ed europeo attraverso i dispositivi sequestrati durante le perquisizioni domiciliari. Gli interrogatori dei due arrestati fissati per dicembre a Bologna daranno ulteriori dettagli sull’organizzazione terroristica “Da’Wa Italia” e sulle attività svolte dai suoi membri radicatisi online durante la pandemia.
“Radicalizzazione online: giovani italiani arrestati per terrorismo”
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