Rapina all’Hotel Vazzana di Volpiano: fratelli condannati per ndranghetisti, sequestrati beni per 8 milioni di euro.

Date:

09 agosto 2024 – 10:45

La rapina compiuta all’Hotel Vazzana di Volpiano ha portato via cavi di rame, televisori rubati e rubinetti in acciaio svitati dai bagni. I proprietari dell’hotel, i fratelli Giuseppe e Mario Vazzana, sono considerati ndranghetisti di rango dalla Dia di Torino almeno dal 1991. Sono stati condannati in primo grado dal tribunale di Ivrea a 6 anni e 8 mesi e 6 anni e 11 mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito del processo PlatinumDia. Questa inchiesta ha svelato le ramificazioni economiche della locale ndrangheta di Volpiano che si estendevano fino a Chivasso, dove risiedono i fratelli Vazzana.Al momento il processo è in corso in Corte d’appello. L’Hotel Vazzana è stato sequestrato con un decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Torino insieme ad altre attività detenute attraverso la società Vgroup: una tabaccheria, due bar, il ristorante Belmonte, macchine costose, immobili e una tabaccheria nel centro commerciale Bennet a Chivasso. Un patrimonio valutato in 8 milioni di euro sparpagliato tra Volpiano, Chivasso e le valli del Canavese.I giudici ritengono che il patrimonio accumulato dai due fratelli imprenditori derivi dall’utilizzo di capitali provenienti dalle attività illecite della struttura criminale. Luigi Marando, figlio del defunto narcotrafficante e capo mafia Pasquale Marando, aveva lavorato per un periodo presso l’Hotel Vazzana. I ladri hanno forzato una porta sul retro poiché la struttura non era più dotata di telecamere essendo ormai chiusa.La vicenda dell’Hotel Vazzana mette in luce l’intricata rete criminale che si cela dietro ad apparentemente normali attività commerciali, evidenziando la necessità di un costante monitoraggio da parte delle autorità competenti per contrastare fenomeni come la criminalità organizzata che minacciano la sicurezza pubblica e l’integrità economica della comunità locale.

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