La Regione sembra intenta a procedere con un’affidamento diretto alla Compagnia valdostana delle acque (Cva) per gestire le centrali idroelettriche in scadenza nel 2029. Elio Riccarand, portavoce di Rete civica, ha spiegato che l’unica modalità possibile per escludere gare e partenariati pubblico-privato è quella di trasformare Cva in una società con caratteristiche di “società in house”, secondo lo schema di norma di attuazione delle concessioni. Questo, tuttavia, potrebbe non essere il passo più appropriato, poiché Cva ha recentemente investito in impianti eolici e fotovoltaici, con intenti speculativi che divergono dalle finalità originarie della società.Secondo Riccarand, l’amministrazione Argirò ha guidato la Regione verso una direzione opposta a quella indicata. Pertanto, per avere le concessioni senza gara e in maniera rispettosa delle intenzioni dei cittadini valdostani, Cva dovrà fare marcia indietro e il Consiglio regionale dovrebbe essere rinnovato per garantire una guida più autentica.Le opposizioni hanno mosso inoltre due iniziative parallele per affrontare questo tema: la consigliera regionale Chiara Minelli ha presentato una proposta di interrogazione al Parlamento nazionale e all’Assemblea Regionale, mentre un rappresentante del Partito Comunista chiede quali azioni si stanno intraprendendo presso il Governo italiano per l’approvazione rapida della normativa.
Regione piemontese: fidata Cva per centrali idroelettriche in scadenza nel 2029
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