La persistente e preoccupante emergenza dell’abuso di stalli riservati ai disabili continua a gravare sulla qualità della vita nella Spezia, con un incremento significativo dei casi accertati dalla Polizia Locale nel corso del 2025.
 I dati, resi noti dal comando, rivelano un quadro allarmante: oltre cinquecento violazioni contestate in soli dieci mesi, una cifra che riflette una diffusa e, a tratti, sconsiderata mancanza di rispetto verso le persone con disabilità.
Questi numeri, tuttavia, non raccontano l’intera storia.
 A fronte delle sanzioni amministrative, si aggiungono i 88 contrassegni di invalidità sequestrati per utilizzo improprio, un indicatore di una manipolazione che va oltre la semplice dimenticanza o errore.
 Ancora più grave è il dato relativo alle nove persone denunciate per falsificazione o utilizzo di documenti contraffatti, un fenomeno che alimenta una vera e propria attività illecita e che nega il diritto alla mobilità a chi ne ha effettivamente bisogno.
L’episodio più recente, verificatosi in pieno centro, in piazza Beverini, incarna la gravità della situazione.
 L’individuazione di un contrassegno non autentico su un’autovettura parcheggiata in area riservata ha portato alla sanzione pecuniaria di una cittadina di 55 anni, accompagnata dalla decurtazione di quattro punti sulla patente e, soprattutto, da una denuncia per l’utilizzo di falsa certificazione amministrativa, un reato che comporta conseguenze legali significative.
Questo fenomeno non è semplicemente una questione di parcheggio; rappresenta una violazione del diritto fondamentale alla dignità e all’autonomia delle persone con disabilità.
La difficoltà di trovare un posto auto adeguato può compromettere la loro capacità di svolgere le normali attività quotidiane, di accedere a servizi essenziali e di partecipare pienamente alla vita sociale.
La Polizia Locale, nel suo ruolo di garante dell’ordine pubblico e della legalità, intensificherà i controlli e rafforzerà le azioni di sensibilizzazione, ma è necessario un cambiamento culturale più profondo.
  La lotta all’abuso dei parcheggi riservati richiede un impegno congiunto da parte di istituzioni, forze dell’ordine e cittadini, promuovendo un senso di responsabilità e di rispetto reciproco.
 È imperativo che l’intera comunità comprenda che un posto auto non è un privilegio, ma un diritto che va tutelato con fermezza e consapevolezza.
 L’educazione civica e l’informazione diventano strumenti fondamentali per contrastare questa piaga sociale e restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la città in modo equo e dignitoso.
  Si ipotizzano anche nuove tecnologie di controllo, come sistemi di riconoscimento delle targhe abbinati ai contrassegni, per rendere più difficile l’utilizzo fraudolento.



 
                                    


