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mercoledì 12 Novembre 2025

Donadoni al debutto: pareggio amaro, ma spunti interessanti.

L’avvio dell’era Roberto Donadoni alla guida dello Spezia si è configurato come un debutto complesso, segnato da un pareggio contro il Bari che, al di là del risultato, ha rivelato spunti interessanti e sollevato interrogativi.

La partita, fin dalle prime fasi, si è presentata come un banco di prova significativo, con il Bari che aveva trovato il vantaggio grazie alla rete di Gytkjaer al settimo minuto.
La reazione ligure è arrivata con la rete di Kouda, il centrocampista in prestito dal Parma, che ha temporaneamente ristabilito la parità.
Tuttavia, l’espulsione dello stesso Kouda, a causa di un doppio cartellino giallo al 43° minuto, ha pesantemente condizionato il corso dell’incontro, costringendo lo Spezia a disputare oltre un tempo in inferiorità numerica.
La scelta tattica di Donadoni per la ripresa, lungi dall’adottare un approccio conservativo e difensivo, si è rivelata illuminante.
Il tecnico emiliano ha optato per una disposizione con due punte – Di Serio e Vlahovic – configurando un 3-4-2 che ha offerto allo Spezia una spiccata capacità di ripartenza e pericolosità in contropiede.
L’affidamento a due attaccanti veloci, in grado di sfruttare gli spazi lasciati dalla pressione avversaria, ha generato diverse occasioni da gol, denotando una volontà di non rinunciare all’iniziativa, nemmeno in inferiorità numerica.

L’approccio ha dimostrato la volontà di imporre un gioco proattivo, in contrasto con una potenziale interpretazione passiva che avrebbe potuto accontentare un avversario determinato a capitalizzare il vantaggio numerico.

“Non volevo trasmettere l’immagine di una squadra in difficoltà, costretta a pensare unicamente alla difesa,” ha dichiarato Donadoni al termine della partita.

“Se sapremo fin dall’inizio di adottare questo atteggiamento, i risultati potranno solo migliorare.

L’ho comunicato anche ai giocatori.

” Le sue parole riflettono una filosofia improntata all’ambizione e alla resilienza, valori che il tecnico intende infondere nel gruppo.

La “prova di carattere” sottolineata dal mister suggerisce un apprezzamento per la risposta emotiva e mentale dei giocatori, capaci di reagire alle avversità e di lottare con determinazione.

Ora, Donadoni ha a disposizione un periodo di due settimane cruciali per lavorare sul meglio e sul da fare.
Il tempo è prezioso per recuperare gli infortunati, affinare la compattazione della squadra e, soprattutto, imprimere la propria impronta tattica e concettuale su una rosa che ha avuto solo tre sessioni di allenamento per assimilare le sue indicazioni.

La costruzione di un’identità di squadra chiara e coerente rappresenta la sfida principale, un processo che richiede tempo, dedizione e la capacità di creare un legame profondo tra allenatore e giocatori.
Il pareggio contro il Bari, pur con le sue difficoltà, ha gettato le basi per un futuro che, auspicabilmente, sarà caratterizzato da crescita, risultati positivi e un gioco che sappia interpretare al meglio le potenzialità della squadra ligure.

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