Nel corso di una complessa indagini, le forze dell’Ordine della Questura della Spezia, con il supporto della Digos di Ravenna e l’intervento del Nucleo Artiglieria di Genio dell’Esercito, hanno da poco concluso un’operazione volta a disinnescare una minaccia alla sicurezza pubblica e a identificare il remitente di ordignamenti bellici.
 Le investigazioni, innescate dal ritrovamento, il 16 luglio, di un pacco contenente residui di un ordigno, hanno assunto contorni sempre più allarmanti.
Le indagini ha rivelato che l’oggetto ritrovato alla sede di un’agenzia specializzata nel recupero crediti, non era un caso isolato.
 Precedentemente, un pacco simile, indirizzato alla sede legale della stessa azienda, aveva fatto rilevare la presenza di materiale bellico.
L’analisi comparativa, condotta dal Nucleo Artiglieria, ha evidenziato la natura e le caratteristiche tecniche di entrambi i dispositivi, rivelando una similitudine in termini di modalità costruttive, dimensioni, peso e tipo di esplodente utilizzato.
Questi dettagli suggeriscono la presenza di una preparazione meticolosa e una capacità tecnica specifica nella fabbricazione, non compatibili con una creazione amatoriale.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno condotto a individuare un uomo di sessant’anni residente a Faenza, come l’ipotetico responsabile della spedizione.
 In questo momento, l’uomo è sottoposto a perquisizione personale e domiciliare.
L’attività di polizia giudiziaria, delegata dalla Procura, è stata eseguita in un’atmosfera di massima cautela, con il coinvolgimento di personale specializzato nella gestione di ordigni esplosivi.
I dispositivi sono stati sequestrati e verranno sottoposti a ulteriori analisi per accertare con precisione le loro capacità distruttive e l’effettivo grado di pericolo rappresentato.
L’inchiesta è ancora in fase preliminare, ma le prime acquisizioni testimoniano un tentativo di creare un clima di paura e insicurezza, potenzialmente con un impatto grave sulla comunità.
 Gli investigatori stanno esaminando i dati relativi alle spedizioni, le modalità di spedizione tramite Poste Italiane e l’eventuale esistenza di complici.
La posizione dell’indagato, privo di precedenti penali, è attualmente al vaglio della Procura, che valuterà le condizioni per eventuali procedimenti successivi.
 Le autorità non escludono l’ipotesi che l’uomo faccia parte di un’organizzazione o che sia stato agito su sua pressione.
 L’obiettivo primario delle indagini rimane quello di accertare le dinamiche precise, il movente e, se possibile, recuperare ulteriori ordignamenti nascosti, preservando così la sicurezza della collettività.



                                    


