Festival di Borgio Verezzi: bilancio di una grande edizione

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A Borgio Verezzi, il sipario si chiude sulla 59ª edizione del Festival Teatrale, segnando l’avvio di una riflessione strategica in vista del traguardo del 60° anniversario.
La conferenza stampa, tenutasi presso la Camera di Commercio di Savona, ha offerto un’analisi approfondita dei risultati ottenuti e delle prospettive future per un evento che si conferma pilastro culturale del territorio.

Il cartellone di quest’anno, distribuito in venti serate in Piazza Sant’Agostino, ha registrato un successo notevole, con dodici serate esaurite e un tasso di affluenza complessivo del 92%, traducendosi in un pubblico stimato di circa 8.000 spettatori.

Questa edizione, la prima interamente concepita sotto la direzione artistica di Maximilian Nisi, rappresenta una cesura rispetto al passato.
Nisi, entrato in carica in circostanze particolari, ha avuto modo, quest’anno, di esprimere appieno la propria visione, confrontandosi con le dinamiche del mercato, le preferenze del pubblico e le esigenze economiche, pur mantenendo un saldo ancoraggio alla qualità artistica.
Il risultato è stato un cartellone capace di conciliare titoli di grande appeal popolare con spettacoli di più ricercata complessità, un equilibrio delicato che ha permesso di intercettare un pubblico ampio e variegato.
Tra gli eventi più significativi, Nisi ha citato “The Other Side” di Ariel Dorfman, magistralmente interpretato da Elisabetta Pozzi, Gigio Alberti e Giuseppe Sartori, e “Il Raggio bianco” di Sergio Pierattini, con la performance intensa di Milvia Marigliano e Linda Gennari.

Queste produzioni hanno dimostrato come un teatro di qualità possa coinvolgere anche le nuove generazioni, se presentato con passione e rigore.

Due elementi, in particolare, hanno connotato questa edizione come eccezionale.

Il primo è un aneddoto suggestivo, quasi simbolico: la pioggia, compagna fedele di un’estate caratterizzata da clima instabile, non ha mai interrotto le rappresentazioni, anzi, in alcuni momenti, come in “Il Raggio bianco”, si è integrata nella scena, amplificandone l’impatto emotivo.

Il secondo elemento, non meno importante, è l’inaspettato e significativo aumento della partecipazione giovanile, sia in platea che dietro le quinte, segnando un passaggio generazionale positivo per il futuro del festival.

Il sindaco Renato Dacquino ha sottolineato come il festival abbia contribuito a elevare Borgio Verezzi da piccolo comune a un importante punto di riferimento nazionale per il teatro, riconoscendone il valore culturale e il potenziale di sviluppo.

Tuttavia, il sindaco ha espresso l’auspicio di un impegno continuo per il miglioramento, individuando due direzioni strategiche prioritarie: un’ulteriore focalizzazione sull’esperienza dello spettatore e una ricerca sempre più accurata di un equilibrio tra innovazione artistica e rispetto delle tradizioni.

L’ambizione futura si proietta verso la creazione di unicità, con un’attenzione particolare alla produzione di prime nazionali e alla valorizzazione di proposte artistiche originali e di elevato profilo, consolidando l’identità distintiva del festival di Borgio Verezzi nel panorama teatrale italiano.

La sfida è quella di trasformare un successo consolidato in un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale.

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