martedì 21 Ottobre 2025
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Liguria

Liguria, rifiuti: divario tra città, emergenza a Genova e Savona

Il quadro della gestione dei rifiuti urbani in Liguria, delineato dal rapporto “Ecosistema Urbano 2025” di Legambiente, dipinge un scenario complesso e variegato, con performance che divergono significativamente tra i comuni capoluogo, sollevando interrogativi cruciali sulle strategie di sostenibilità e sull’efficacia delle politiche ambientali implementate.
Genova e Savona, pur condividendo un’eredità di sfide nella raccolta differenziata, si posizionano ai margini inferiori della classifica nazionale.
Genova, con una percentuale di riciclaggio attestata al 50,6%, si colloca al 91° posto tra le città capoluogo, mentre Savona, con un dato del 45,4%, si attesta in ultima posizione, al 97° posto, a testimonianza di una situazione particolarmente critica.

Questi risultati, ben al di sotto della soglia del 65% stabilita dal Testo Unico Ambientale nel 2006 come obiettivo per il 2012, evidenziano una persistente difficoltà nell’implementazione di sistemi di raccolta efficienti e partecipati.
L’attesa dei risultati del nuovo piano avviato a Savona nel 2025 offre una flebile speranza di inversione di tendenza, ma solleva anche interrogativi sulla tempistica e sull’efficacia delle misure correttive.

Al contrario, Imperia, con un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente, raggiunge una percentuale di differenziata pari al 68,2%, posizionandosi al 51° posto, segno di un impegno crescente verso la sostenibilità ambientale.

La Spezia, nonostante una lieve diminuzione dell’anno precedente (-3%), mantiene una performance positiva con una percentuale del 79,3%, che le assicura un’ottima posizione a livello nazionale, al 17° posto.
Questo dato suggerisce che l’adozione di modelli di gestione innovativi e la sensibilizzazione dei cittadini possono generare risultati tangibili e duraturi.
Federico Borromeo, direttore di Legambiente Liguria, sottolinea come i dati confermino una persistente criticità nella raccolta differenziata a Genova e Savona, nonostante i timidi progressi registrati.

L’auspicio è che Genova, prendendo esempio dalle esperienze virtuose di altri comuni, intraprenda azioni concrete per intensificare la raccolta differenziata e allineare le proprie performance a quelle dei capoluoghi più avanzati.
L’analisi del rapporto va oltre la semplice constatazione delle percentuali di raccolta differenziata.
Evidenzia, infatti, la necessità di una revisione profonda dei modelli di governance ambientale, che coinvolga attivamente i cittadini, le istituzioni e le imprese.

L’implementazione di sistemi di tariffazione puntuale, la promozione dell’economia circolare, l’incentivazione della riduzione dei rifiuti alla fonte e la sensibilizzazione attraverso campagne di comunicazione mirate sono solo alcune delle strategie che possono contribuire a migliorare significativamente le performance ambientali dei comuni liguri.

Inoltre, la trasparenza nella rendicontazione dei dati e la valutazione indipendente dei risultati sono elementi fondamentali per garantire l’efficacia delle politiche ambientali e promuovere una cultura della responsabilità collettiva.

Il futuro della Liguria, e della sua capacità di affrontare le sfide ambientali del XXI secolo, dipende dalla capacità di trasformare questi dati in opportunità concrete di cambiamento.

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