Ieri sera, un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare ha fatto scendere a Milano Linate tre piccoli pazienti palestinesi, di età compresa tra i 3 e i 6 anni, accompagnati dalle rispettive famiglie.
L’operazione, orchestrata con precisione e sensibilità, segna un ulteriore tassello nell’impegno profuso dalla Lombardia per fornire assistenza umanitaria a minori provenienti da aree di conflitto.
Si tratta di un gesto che porta ad oggi il numero complessivo di bambini palestinesi assistiti dalla regione a 28, con un totale di 86 familiari accolti dall’inizio dell’anno.
Questa risposta, tangibile e concreta, riflette la volontà di non rimanere indifferenti alla sofferenza altrui, in un contesto globale segnato da instabilità e drammi umanitari.
L’accoglienza è stata immediata e professionale.
Un team sanitario specializzato dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU) ha eseguito una prima valutazione clinica direttamente sull’aeroporto, garantendo un trasferimento rapido e mirato verso strutture ospedaliere attrezzate per fornire cure specialistiche.
La scelta delle strutture è stata ponderata, in base alle specifiche esigenze mediche di ciascun bambino.
Una bambina di 3 anni, affetta da cardiopatia congenita, sarà monitorata e curata presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, un centro di eccellenza in cardiologia pediatrica.
Un’altra bambina, di 5 anni, riporta lesioni da esplosione e riceverà le necessarie cure all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, un punto di riferimento per la traumatologia pediatrica.
Infine, un bambino di 6 anni, affetto da una patologia addominale, sarà preso in carico dall’Ospedale del Ponte di Varese, un’istituzione con esperienza nella gestione di emergenze mediche pediatriche.
L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha sottolineato l’importanza di questo sforzo collettivo, evidenziando come la Lombardia continui a dimostrare la propria capacità di rispondere alle emergenze umanitarie, superando i confini territoriali.
Ma l’assistenza medica non è l’unico obiettivo.
In parallelo all’impegno sanitario, è stata attivata una raccolta fondi, in collaborazione con Fondazione Progetto Arca, per fornire un supporto a lungo termine a questi bambini e alle loro famiglie, facilitando il percorso verso la ricostruzione della loro vita e il ritorno ad una parvenza di normalità.
Questa iniziativa mira a offrire un aiuto concreto e duraturo, andando oltre la semplice cura immediata.
Parallelamente, le Prefetture lombarde stanno lavorando alla regolarizzazione dei documenti e al riconoscimento dello status giuridico dei pazienti e dei loro familiari, un aspetto cruciale per garantire loro protezione e assistenza completa.
La solidarietà espressa dalla comunità lombarda rappresenta un potente segnale di umanità e responsabilità, testimoniando la capacità di empatia e l’impegno a non abbandonare chi si trova in difficoltà.
L’operazione si configura come un esempio di come la collaborazione tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini possa tradursi in un atto concreto di solidarietà umana.







