Il 15 dicembre 2025, l’Università di Parma onorerà Fortunato Ortombina con il prestigioso riconoscimento di Alumnus dell’anno.
Un tributo a una figura che incarna l’eccellenza nel panorama culturale e musicale italiano, e che ha saputo coniugare studi umanistici, profonda conoscenza musicale e una carriera manageriale di altissimo livello.
Ortombina, nato a Mantova, ha intessuto un legame profondo con Parma, dove ha coltivato sia la sua formazione letteraria, conseguendo la laurea in Materie Letterarie alla Facoltà di Magistero nel 1987, sia i suoi studi musicali presso il Conservatorio.
Questa duplice formazione si è rivelata un fondamento essenziale per la sua successiva traiettoria professionale, permettendogli di navigare con competenza tra il mondo delle arti e quello della gestione culturale.
La sua carriera artistica ha preso avvio con un ruolo attivo nel panorama operistico, con un impegno pluriennale al Teatro Regio, dove ha ricoperto diverse posizioni, da professore d’orchestra a maestro collaboratore.
Questo periodo ha rappresentato un’immersione nel vivo della produzione operistica, fornendogli una conoscenza diretta e pratica delle dinamiche interne ai teatri, delle sfide artistiche e gestionali che li caratterizzano.
Parallelamente alla sua attività artistica, Ortombina ha dimostrato una spiccata vocazione alla ricerca e alla divulgazione musicale.
La sua collaborazione con il Festival Verdi ha portato alla luce aspetti inediti della civiltà musicale parmense legata alla formazione di Giuseppe Verdi, mentre il suo contributo al progetto di edizione delle opere di Giacomo Meyerbeer ha segnato un’importante iniziativa di valorizzazione del patrimonio musicale europeo.
L’esperienza all’Istituto Nazionale di Studi Verdiani (INSO) è stata cruciale per la sua crescita intellettuale e professionale.
Qui, Ortombina ha contribuito alla trascrizione e pubblicazione di documenti fondamentali per la comprensione dell’opera verdiana, come l’abbozzo di *La traviata* e i carteggi con figure chiave del panorama musicale dell’epoca, come Giulio Ricordi, Salvatore Cammarano e Antonio Somma.
La meticolosa catalogazione delle lettere conservate a Sant’Agata testimonia la sua dedizione alla conservazione del patrimonio documentario verdiano.
La pubblicazione del manoscritto di “Sgombra, o gentil”, l’unico autografo verdiano su testo manzoniano noto ad oggi, e il suo contributo al CD-Rom dedicato a Verdi pubblicato da De Agostini, evidenziano la sua capacità di coniugare ricerca accademica e divulgazione accessibile al grande pubblico.
Il suo impegno didattico come docente di Storia dei sistemi produttivi musicali presso l’Università di Pavia, ha rafforzato ulteriormente il suo ruolo di ponte tra mondo accademico e operatori del settore.
La sua carriera ha poi visto una rapida ascesa nei teatri lirici più prestigiosi d’Italia: dal Regio di Torino al San Carlo di Napoli come segretario artistico, fino a ricoprire ruoli di crescente responsabilità alla Scala, culminando nella direzione artistica e, più recentemente, con l’assunzione della carica di Sovrintendente.
La sua nomina alla direzione della Fenice e, successivamente, alla Scala, testimonia il riconoscimento del suo talento gestionale e della sua visione strategica nel panorama operistico italiano e internazionale.
Fortunato Ortombina incarna dunque l’esempio di un intellettuale impegnato, un manager capace e un autentico ambasciatore della cultura italiana nel mondo.