lunedì 15 Dicembre 2025

Nuova svolta nell’inchiesta su Chiara Poggi: focus sull’impronta.

L’inchiesta sulla tragica scomparsa di Chiara Poggi, con Andrea Sempio al centro dell’attenzione come presunto responsabile in concorso, potrebbe prendere una svolta inattesa.

L’udienza fissata per il 18 dicembre, che dovrebbe concludere l’incidente probatorio già disposto dal giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, non segnerà, con ogni probabilità, la fine delle verifiche tecniche.

La difesa di Sempio, dopo una iniziale rinuncia, sembra ora riconsiderare la strategia processuale, aprendo alla possibilità di estendere gli accertamenti a un elemento cruciale: l’impronta digitale rinvenuta su una parete delle scale che conducono al seminterrato della villetta di via Pascoli.
Questa impronta, identificata e catalogata come “impronta 33”, è stata, con convinzione, attribuita dagli inquirenti all’indagato, coinvolgendolo in un intricato schema criminale.
La precedente scelta difensiva, condivisa da Massimo Lovati e Angela Taccia, aveva visto l’esclusione di questa prova, nonostante l’insistenza del consulente tecnico, il generale Luciano Garofano, ex capo dei RIS, il quale, successivamente dimessosi, aveva strenuamente sostenuto l’importanza di includere l’impronta nell’ambito delle analisi peritali affidate ad Albani, Marchigiani e Di Censo.
L’evoluzione della situazione è legata all’insediamento di un nuovo team di legali e consulenti, con Angela Taccia che rimane l’unica figura di raccordo con il suo cliente.

Questo cambio di guida processuale ha generato una revisione delle strategie investigative, focalizzando l’attenzione sull’impronta.

È importante notare che, pur non presentando tracce di sangue, l’impronta rivela la presenza di sudore, dettaglio che ne aumenta il valore probatorio.
La richiesta di ampliare l’incidente probatorio non è nuova: era stata precedentemente avanzata dai legali della famiglia Poggi, Giovanni Tizzoni e Francesco Compagna, ma respinta dalla Procura.

La nuova prospettiva difensiva si basa su un diverso approccio investigativo, che mette in discussione l’attribuzione diretta dell’impronta all’indagato.
Questo cambiamento potrebbe aprire un nuovo capitolo nell’inchiesta, potenzialmente influenzando l’esito del processo e la ricostruzione degli eventi che hanno portato alla scomparsa di Chiara Poggi.

L’analisi approfondita dell’impronta, con le relative implicazioni, risulterà quindi determinante per chiarire il ruolo di Sempio e di eventuali complici in questo complesso scenario.

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