Riesame a Brescia: Svolta nell’inchiesta sul Sistema Pavia

Lunedì 3 novembre si svolgerà a Brescia un’udienza cruciale presso il Tribunale del Riesame, che vedrà contrapporsi l’accusa e la difesa di figure centrali nell’inchiesta che ha sconvolto il sistema giudiziario pavese.

Al centro del dibattito si trovano l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, e l’ex magistrato Pietro Paolo Mazza, entrambi indagati per corruzione e peculato, nel contesto del cosiddetto “sistema Pavia”.
La data è stata fissata anche per il Riesame di Mazza, segnando un momento di potenziale svolta in una vicenda complessa e intricata.

La difesa di Venditti, rappresentata dall’avvocato Domenico Aiello, presenterà un ricorso volto a contestare il decreto di perquisizione e sequestro, che ha comportato la sottrazione di dispositivi informatici il 9 ottobre.
Il ricorso mira a tutelare la sfera privata e professionale del suo assistito, sollevando dubbi sulla legittimità delle operazioni di acquisizione prove.
Il Tribunale del Riesame si riserverà quindi di emettere una decisione nei giorni successivi, una pronuncia che potrebbe avere implicazioni significative per il prosseguimento delle indagini.

Le accuse mosse a Venditti e Mazza ruotano attorno a presunti favoritismi concessi a Cristiano D’Arena, imprenditore pavese titolare di Esitel, società specializzata in intercettazioni, e Cr Service, fornitrice di servizi auto per la Procura.

L’accusa sostiene che i due magistrati avrebbero ricevuto in cambio di tali favori una serie di utilità, che spaziano da cene in ristoranti di lusso (come il noto ristorante Da Lino) alla fornitura di autoveicoli a prezzi vantaggiosi, fino alla gratuità di servizi di manutenzione.
In cambio di queste concessioni, Esitel avrebbe ottenuto un quasi monopolio per il noleggio di apparecchiature di intercettazione, mentre Cr Service si sarebbe assicurata un contratto, in misura sproporzionata rispetto alle reali esigenze investigative, per la fornitura di autovetture alla Procura, veicoli che, a quanto pare, sarebbero stati destinati anche ad un uso privato da parte dei magistrati.

Il decreto di indagine specifica l’esistenza di tre autovetture – due Audi e una Mercedes – oltre a un furgoncino, coinvolti in questa dinamica di presunti favoritismi.
La vicenda si intreccia con un’altra indagine, quella relativa al caso Garlasco, in cui Venditti è accusato di corruzione in atti giudiziari.
Precedentemente, era stato eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nel contesto di questa indagine, ma successivamente annullato dal Riesame.

Questo ha portato all’emissione di un nuovo decreto, esteso anche a due ex carabinieri, Spoto e Sapone, non direttamente coinvolti nell’inchiesta principale.

La difesa di Venditti ha presentato ricorso contro quest’ultimo provvedimento, con conseguente fissazione di una nuova udienza.
L’udienza del 3 novembre si preannuncia dunque un momento di particolare importanza per chiarire i contorni di un sistema complesso, con implicazioni potenzialmente rilevanti per l’immagine e la credibilità dell’amministrazione della giustizia.

La decisione del Riesame di Brescia potrebbe delineare il futuro delle indagini e determinare le responsabilità dei soggetti coinvolti.

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