1,5 milioni per proteggere le Alpi: cantieri per i piccoli comuni

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Un investimento significativo di 1,5 milioni di euro viene destinato alla salvaguardia del territorio alpino e prealpino piemontese e valdostano, con un focus specifico sui comuni con meno di 3.000 abitanti.
Questo impegno, finanziato dalla Fondazione CRT, si concretizza in 79 nuovi progetti mirati a rafforzare la resilienza delle comunità locali di fronte alle crescenti sfide poste dal cambiamento climatico e dalla vulnerabilità idrogeologica.

L’iniziativa, denominata “Protezione Civile Piccoli Comuni – Cantieri per l’Ambiente e il Territorio”, rappresenta un’evoluzione strategica rispetto a interventi spesso focalizzati sulla gestione emergenziale.
I finanziamenti supportano una vasta gamma di attività, che vanno dalla messa in sicurezza attiva dei versanti e la regimazione degli alvei torrentari – fondamentali per prevenire alluvioni e mitigare il rischio di frane – a interventi di prevenzione incendi boschivi e, in modo innovativo, alla gestione sostenibile delle risorse idriche, con sistemi di raccolta e accumulo per affrontare periodi di siccità.
L’obiettivo è costruire un sistema di protezione integrato, capace di anticipare e minimizzare gli impatti di eventi naturali estremi.

Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT, sottolinea come questi cantieri siano un tassello cruciale nella costruzione di una rete di protezione capillare e proattiva.
La sicurezza del territorio, soprattutto nelle realtà più piccole e marginali, è riconosciuta come priorità strategica, che richiede un approccio collaborativo tra enti pubblici, organizzazioni private e le stesse comunità locali.
L’azione della Fondazione si pone come catalizzatore di questa sinergia, stimolando l’innovazione e promuovendo una cultura della prevenzione diffusa.

L’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi climatici estremi, come ondate di calore, precipitazioni intense e prolungate siccità, ha evidenziato l’urgenza di questo cambio di paradigma.

I dati ISPRA confermano l’elevato rischio idrogeologico del territorio alpino e prealpino, con particolare criticità nelle province di Torino, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola e Biella.

Le aree montane e collinari sono particolarmente vulnerabili alle frane, mentre il rischio idraulico si concentra lungo i principali corsi d’acqua (Po, Tanaro, Dora Baltea, Sesia) e nelle zone di pianura, dove la densità abitativa e le infrastrutture rendono gli impatti potenzialmente devastanti.
Il progetto “Protezione Civile Piccoli Comuni”, con l’edizione 2025 che porta il totale degli interventi a 1.651 dal 2004 e un investimento complessivo di quasi 19 milioni di euro, testimonia un impegno continuo e strutturale nel lungo termine.
Si tratta di un investimento non solo finanziario, ma soprattutto di capitale umano e di resilienza, volto a proteggere il patrimonio naturale e culturale di un territorio fragile e prezioso.

L’iniziativa rappresenta un modello di sviluppo sostenibile, che integra la tutela dell’ambiente con la sicurezza delle comunità e la promozione di un futuro più resiliente per le piccole realtà montane.