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mercoledì 29 Ottobre 2025

Martiniana Po: Indagini concluse, sei persone indagate per la tragedia.

A conclusione delle indagini preliminari sull’incidente che ha tragicamente colpito Martiniana Po (Cuneo) lo scorso febbraio, la Procura della Repubblica ha identificato sei persone indagate, con l’ombra di accuse gravissime che incombono sulle loro responsabilità, dirette o meno, nella scomparsa di Fabrizio Aimo Boot, 57 anni, residente nel condominio di via Roma.
La sua vita è stata spegnata dalle terribili ustioni subite a seguito dell’esplosione, evento che ha lasciato una ferita profonda nella comunità.
L’esplosione, originata da una massiccia fuga di gas, ha provocato un crollo parziale dell’edificio, con conseguenze devastanti che non si sono limitate alla perdita di una vita umana.

Tre donne hanno riportato ferite di varia gravità, testimonianza della violenza dell’evento.
Le accuse formulate dalla Procura di Cuneo, inquadrate nell’ambito di un’indagine complessa e articolata, spaziano dall’omicidio colposo all’incendio disastroso, passando per il reato di disastro colposo e le relative lesioni personali.

L’attenzione del magistrati si è focalizzata in particolare sulla figura della rappresentante legale della società Sorim di Rifreddo, proprietaria dell’immobile in questione.

L’accusa principale nei suoi confronti riguarda la presunta negligenza nella gestione della proprietà, concretizzatasi nella concessione in locazione degli alloggi senza aver preventivamente assicurato una scrupolosa verifica della sicurezza dell’impianto del gas.
Questo aspetto solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità del proprietario nel garantire la sicurezza dei suoi inquilini, un principio giuridico fondamentale.

Le indagini hanno esteso il campo di responsabilità anche a figure apicali dell’azienda fornitrice del serbatoio interrato di gas GPL: l’amministratore delegato e il presidente si trovano ora sotto accusa, con il sospetto di aver trascurato controlli e procedure di sicurezza essenziali.

Un’analisi approfondita delle pratiche aziendali e delle certificazioni risulta ora imprescindibile per ricostruire l’intera catena di eventi che hanno portato alla tragedia.

Ulteriori ombre gravano sull’operato di due idraulici incaricati dell’installazione di una caldaia a condensazione, nonché su un tecnico che ha realizzato le derivazioni del gas verso la cucina situata al primo piano dell’edificio.

La correttezza dell’installazione, il rispetto delle normative vigenti e l’adeguatezza dei materiali utilizzati saranno al centro di verifiche tecniche approfondite, chiamate a chiarire eventuali carenze o errori che possano aver contribuito all’innescarsi dell’esplosione.
L’indagine, ora nella fase delle valutazioni difensive, punta a ricostruire la sequenza degli eventi, individuando le falle nella gestione della sicurezza, le omissioni procedurali e le possibili negligenze che hanno portato a questa tragica conclusione, con l’obiettivo di fare luce sulle responsabilità e garantire giustizia per la vittima e i suoi familiari.

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