La comunità novarese è scossa dalla tragica scoperta del corpo di Dario Cipullo, un promettente quindici-diciottoenne, scomparso nella notte tra il 18 e il 19 dicembre.
La sua sparizione, avvenuta in un contesto di svago con gli amici, ha innescato un’intensa ricerca che ha coinvolto diverse forze dell’ordine e volontari.
L’ultima volta che Dario è stato avvistato, intorno all’una di notte, si trovava in prossimità del centro commerciale San Martino, un punto di aggregazione popolare per i giovani della zona.
Immediatamente dopo, il segnale del suo telefono cellulare è cessato, complicando ulteriormente le operazioni di localizzazione e sollevando interrogativi sulla natura degli eventi che hanno portato alla sua scomparsa.
La brusca interruzione delle comunicazioni suggerisce una possibile interruzione volontaria o, più gravemente, un evento inaspettato che ha impedito il suo contatto con l’esterno.
Il corpo di Dario, studente e giocatore di rugby, è stato recuperato dai Vigili del Fuoco nel canale Cavour, a Agognate, in una zona strategicamente rilevante per la viabilità provinciale e collegata alla rete autostradale.
La sua posizione, nei pressi della rotonda che immette nel casello autostradale dell’A4 verso Novara Ovest, introduce elementi di complessità nell’analisi delle circostanze che hanno portato al ritrovamento.
La vicinanza a un’arteria autostradale solleva domande sulla possibile presenza di dinamiche correlate al traffico o a percorsi insoliti.
Attualmente, i Carabinieri stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare le cause della morte, escludendo o confermando ipotesi di incidenti, eventi imprevisti o, più raramente, atti dolosi.
L’attenzione si concentra sull’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, sull’audizione di testimoni e sulla ricostruzione dettagliata degli ultimi momenti trascorsi dal giovane, al fine di fare luce sulla vicenda e fornire risposte alla sua famiglia e all’intera comunità novarese, profondamente addolorata per la perdita di un ragazzo pieno di vita e di promesse.
Il ritrovamento del corpo riapre un dibattito sulla sicurezza dei giovani, sulla sorveglianza delle aree di aggregazione e sulla necessità di rafforzare i controlli per prevenire tragedie simili.







