08 novembre 2024 – 10:15
Le indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, che hanno portato al sequestro di un’area all’alba di oggi su disposizione del giudice Mattia Fiorentini, hanno rivelato la presenza di un sistema manipolatorio illegalmente orchestrato e di una falsificazione ideologica dei titoli edilizi nel contesto milanese. Questa rete criminale, in continua espansione e sempre più diffusa, sembra non conoscere freni e anzi ha subito un’accelerazione nella sua attività illecita. Tra le varie accuse formulate nei confronti dei dodici indagati, tra cui dirigenti del Comune di Milano e membri della Commissione per il paesaggio – precedentemente presieduta da Mazzoleni – spicca quella di lottizzazione abusiva. Un immobile destinato ad uffici è stato trasformato in una residenza per studenti universitari attraverso una convenzione con il Comune ritenuta illegale dalla legge urbanistica. Inoltre, due edifici sono stati demoliti per dare spazio a due torri residenziali di 8 e 13 piani, con appartamenti deluxe venduti a prezzi esorbitanti fino a 910mila euro al metro quadrato.Il giudice ha espresso dure critiche anche nei confronti della Commissione per il paesaggio, sottolineando la mancanza di indipendenza dell’organismo composto da professionisti nominati direttamente dal sindaco Sala. Questi professionisti operano a Milano e i loro progetti vengono valutati proprio dalla stessa Commissione in stretta connessione con lo Sportello unico edilizia. Le indagini condotte dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici su diversi aspetti della rigenerazione urbana milanese hanno evidenziato come il Pgt del 2012 e il Regolamento Edilizio comunale del 2014 abbiano conferito maggiore potere decisionale alla Commissione per il paesaggio, sotto falso pretesto di valutazione obbligatoria ma non vincolante.Questa vicenda mette in luce gravi irregolarità nel sistema amministrativo milanese legate alla gestione delle pratiche edilizie e alla corruzione presente all’interno delle istituzioni locali. La necessità di riformare i processi decisionali e garantire maggiore trasparenza nelle procedure urbanistiche emerge come prioritaria per ripristinare la legalità e la correttezza nell’ambito dell’edilizia pubblica a Milano.