Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha preso una decisione drastica riguardo al caso del tribunale di guerra di Guantanamo Bay. Ha revocato l’accordo di patteggiamento precedentemente raggiunto con i presunti complici degli attacchi dell’11 settembre 2001, mettendo così a rischio la condanna a morte per i tre imputati. Questa mossa ha scatenato polemiche tra le famiglie delle vittime e i repubblicani, che avevano forti opinioni contrastanti sull’accordo iniziale.Il Pentagono ha reso nota la decisione attraverso un memorandum che sollevava il funzionario responsabile delle commissioni militari dal suo incarico di supervisionare il caso contro Khalid Shaikh Mohammed, Walid bin Attach e Mustafa al-Hawsawi. Questi tre individui sono accusati degli attacchi terroristici che hanno provocato la morte di quasi 3.000 persone negli Stati Uniti. Il generale in pensione Susan K. Escallier aveva precedentemente siglato un accordo preliminare con gli imputati offrendo loro la possibilità di evitare la pena capitale in cambio della loro ammissione di colpevolezza.Tuttavia, Lloyd Austin ha deciso di annullare questo accordo e assumere direttamente il controllo del procedimento legale, ripristinandolo come un caso potenzialmente punibile con la pena di morte. Il segretario alla Difesa ha assunto la piena responsabilità di questa decisione cruciale, riconoscendo l’importanza e le implicazioni dell’esito del processo. La situazione è ora più delicata che mai, poiché si profila all’orizzonte il rischio della condanna a morte per i presunti terroristi coinvolti negli attentati dell’11 settembre.
Revocato accordo con presunti complici 11 settembre: polemiche e rischio condanna a morte
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