17 dicembre 2024 – 21:45
La riunione tra i due governi tenutasi oggi avrebbe dovuto essere l’occasione per dare il via libera alla riapertura della galleria, chiusa dal 2020. Tuttavia, le cose non sono andate come previsto e si prevede di riparlare della questione nella primavera/estate del 2025. La situazione è paradossale: lo scorso anno, durante i colloqui con i francesi riguardo alla possibilità di avviare i lavori di costruzione in modalità cantiere, si era manifestata una certa apertura a procedere lungo questa strada. Abbiamo pertanto insistito con vigore presso Anas e l’impresa incaricata affinché fossero eseguiti i necessari interventi civili; personalmente mi sono recato sul luogo per verificare che tali lavori fossero stati effettuati correttamente, come attestavano documenti e certificati ufficiali, nonché l’impegno assunto da Anas che ha assunto la piena responsabilità del percorso anche dal lato francese.Il progetto relativo al Tunnel del Tenda non è ancora ultimato: chi si assumerà la responsabilità di autorizzare il transito delle auto? Tuttavia, la risposta giunta dal governo confinante è stata piuttosto evasiva: sembra non vi sia un ministro competente a cui rivolgersi e che attualmente non siano in grado di prendere una decisione in merito. Questa situazione continua ad essere motivo di preoccupazione per Cirio, poiché rappresenta gli interessi della comunità locale della valle: i danni subiti devono essere risarciti e qualcuno deve assumersi la responsabilità dell’inerzia nel non aprire un tunnel già pronto all’utilizzo.Siamo pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie per far valere i nostri diritti, comprese eventuali azioni legali volte a tutelare gli interessi della Regione Piemonte. Il governatore ribadisce che invocare motivazioni legate alla sicurezza appare fuorviante, dato che Anas non è certo una realtà improvvisata: se essa si assume la responsabilità dell’opera significa che le condizioni operative sono soddisfatte e potrebbero essercene altre. Personalmente sono disposto a qualsiasi tipo di azione per garantire gli interessi regionali.La replica aspra arriva anche da Rixi, viceministro alle infrastrutture: se non ci si fida delle nostre capacità decisionali, allora siano i francesi a occuparsi del ripristino del vecchio tunnel; noi rinunciamo al compito. Parigi ha cambiato le carte in tavola richiedendo ulteriori collaudi prima dell’apertura completa. Il tunnel è agibile quanto il ponte ma incontriamo difficoltà nei contatti con il governo francese; vedremo come evolveranno le trattative da qui in avanti.