Riccusa contro il genetista e nuove piste sull’omicidio Poggi: la magistratura pavese si mobilita

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La Corte d’appello di Pavia, presieduta dal giudice di pace Daniela Garlaschelli, ha accolto l’istanza di ricusazione presentata dalla Procura distrettuale di Pavia nei confronti del genetista Emiliano Giardina. Quest’ultimo avrebbe dovuto svolgere un ruolo fondamentale nella nuova indagine sull’omicidio della giovane Chiara Poggi, le cui indagini erano state recentemente riaperte in relazione a possibili nuove piste di investigazione.La scelta del Giudice di Pace Garlaschelli di accogliere la richiesta di ricusazione di Emiliano Giardina suscita diverse considerazioni. Infatti, l’istanza di ricusazione è stata avanzata in relazione all’imparzialità della figura giuridica designata per svolgere un ruolo fondamentale nelle nuove indagini. La decisione della magistratura pavese non ha tuttavia messo fine alle controversie, ma piuttosto rappresenta un ulteriore tassello nel complesso e articolato tessuto delle investigazioni. Infatti, la stessa scelta di ricusazione è stata giustificata dai difensori dell’indagato Andrea Sempio da parte dei familiari che sottolineano come le risultanze del doppio controllo genetico su un capello ritrovato sulla vittima sembrerebbero a tutt’oggi confermare l’allegazione di Sempio. In merito, gli inquirenti hanno chiesto la nomina di un collegio composto da due esperti affinché possano valutare le novità emerse dai reperti genetici e garantire quindi una maggiore imparzialità nell’esame delle prove. La scelta del Collegio è stata assunta dal Gip, con la nomina di un primo consulente incaricato della verifica dei dati genetici appena riemersi.La scelta non è però andata a braccetto, poiché le fazioni contrapposte non sembrano riconoscere l’interesse pubblico da parte dell’esercizio delle funzioni giurisdizionali.

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