Un nuovo sviluppo si è verificato nel processo d’appello riguardante un ex sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti di un’hostess, il quale era stato assolto lo scorso giugno a Milano. Durante l’udienza davanti ai supremi giudici della terza sezione penale della Cassazione, il procuratore generale ha richiesto l’avvio di un nuovo processo. La decisione di assoluzione emessa dalla Corte d’Appello milanese aveva destato polemiche in quanto i giudici avevano valutato che la condotta del sindacalista non aveva completamente annullato la possibilità di reazione della parte offesa, considerando che l’episodio si era protratto per una finestra temporale di “20-30 secondi”, durante i quali la vittima avrebbe potuto anche cercare di allontanarsi.Il pg di Cassazione ha sottolineato la necessità di una revisione del caso alla luce delle nuove prove emerse e dei dettagli dell’accaduto. L’aspetto cruciale da considerare è se effettivamente il breve lasso temporale in cui si sarebbe consumata l’aggressione consentisse alla vittima di reagire o fuggire, come ipotizzato dalla Corte d’Appello. La questione sollevata riguarda quindi non solo la condotta del presunto aggressore, ma anche la capacità della vittima di difendersi in situazioni così intense e traumatiche.La richiesta del pg di Cassazione apre nuovi scenari per questo delicato caso giudiziario, mettendo in discussione le valutazioni precedenti e ponendo l’accento sulle dinamiche complesse che possono caratterizzare episodi di violenza sessuale. Siamo quindi dinanzi a un ulteriore capitolo in questa vicenda legale che continua a suscitare dibattiti e riflessioni sulla tutela delle vittime e sull’applicazione della legge in casi così sensibili e delicati come quello in questione.
Richiesta di nuovo processo per ex sindacalista assolto: la questione della reazione della vittima.
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