08 gennaio 2024 – 14:17
Il Tribunale amministrativo regionale della Valle d’Aosta ha respinto il ricorso presentato dalla società Rav, che gestisce il tratto dell’autostrada A5 Aosta-Monte Bianco, contro il diniego di un aumento tariffario del 21,51% per l’anno 2023.La società Rav aveva richiesto in particolare l’annullamento della nota emessa dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il 4 gennaio 2023, che dichiarava “l’assenza dei presupposti per il riconoscimento dell’adeguamento tariffario a decorrere dal 1° gennaio 2023”. Inoltre, la società voleva che i giudici amministrativi sottoponessero alla Corte Costituzionale una “questione pregiudiziale di legittimità costituzionale” riguardante una parte della normativa sull’adeguamento delle tariffe.Secondo il Tribunale amministrativo regionale, il ricorso presentato dalla società Rav è infondato e deve essere respinto. La decisione del Tribunale si basa su sentenze precedenti relative a casi simili. Nel provvedimento si afferma che mancano elementi sufficienti per considerare un ingiustificato compressione delle richieste della società Rav riguardo agli aggiornamenti tariffari per l’anno 2023. Non è possibile affermare a priori e in astratto che vi sia una compressione sproporzionata o ingiustificata delle sue pretese.Nel processo erano presenti come parti costituite il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’Economia e delle finanze e l’Autorità di regolazione dei trasporti. La società Rav è partecipata al 58% dalla Società italiana per il traforo del Monte Bianco, di cui Autostrade per l’Italia possiede il 51% delle quote, e al 42% dalla Regione Valle d’Aosta.