Riflessioni sul futuro urbano di Torino alla luce della vicenda dell’assessore coinvolto in inchiesta

Date:

25 luglio 2024 – 09:45

La recente vicenda relativa alla seconda inchiesta che coinvolge l’assessore comunale all’urbanistica per abuso edilizio, lottizzazione abusiva e false attestazioni riguardanti la segnalazione di inizio attività ha suscitato una profonda riflessione tra i cittadini. Personalmente, ritengo fondamentale rispettare il principio di garanzia e concordo con l’approccio adottato dal sindaco su situazioni simili del passato, seppur non identiche: gli altri membri dell’amministrazione coinvolti sono legati alle varie correnti interne al Partito Democratico, mentre in questo caso specifico si tratta di un assessore tecnico proveniente da Milano, selezionato per le sue competenze professionali indiscutibili e per il suo background significativo nella capitale lombarda.È innegabile che Milano e Torino siano contesti diversi sotto molti aspetti, compreso il costo elevato del suolo e degli immobili che evidenzia la forte pressione esercitata dal mercato. In questo contesto, è encomiabile l’impegno del sindaco Sala nel preservare l’aspetto green della città concentrandosi sulla riduzione del traffico privato anziché sul controllo delle costruzioni ad alta densità nei cortili o nelle aree limitrofe ai parchi, spesso senza adeguate valutazioni paesaggistiche.Considerando le attuali circostanze in evoluzione, è importante che l’assessore mantenga la necessaria serenità per portare avanti la redazione del nuovo piano regolatore urbano che delineerà il futuro di Torino nei prossimi trent’anni. Sebbene il piano attuale sia stato redatto dai noti urbanisti milanesi Gregotti e Cagnardi e abbia rappresentato un punto di svolta nella trasformazione della città, si rende sempre più evidente la sua obsolescenza e inadeguatezza rispetto alle richieste di innovazione urbanistica.In tale contesto, è cruciale garantire che l’assessore possa concentrarsi pienamente sul proprio incarico senza distrazioni legate alle vicende milanesi. Resta da verificare se il sindaco chiederà eventualmente un passo indietro dall’assessore stesso al fine di rassicurare i cittadini torinesi sul prosieguo della pianificazione urbana locale.

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