Riforma carceraria: la lotta per una giustizia umana e inclusiva

Date:

20 agosto 2024 – 14:45

Ilaria Salis, sessantasei persone si sono suicidate nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno, un dato allarmante che riflette la tragica realtà del sistema penitenziario. È sconvolgente pensare che nel 38% dei casi i detenuti erano in attesa di giudizio, come lei una volta lo è stata. La prigione può essere un luogo di profonda disperazione, capace di spingere alcune persone al gesto estremo del suicidio. Tuttavia, Ilaria fortunatamente ha avuto una rete di solidarietà che l’ha sostenuta e le ha permesso di guardare avanti.La notizia dei suicidi in carcere suscita in Lei una profonda sofferenza e rabbia nei confronti di una società che ancora predilige un modello punitivo anziché umanitario. La solidarietà per i detenuti è il sentimento che guida il suo pensiero, conscia della necessità di un cambiamento radicale nel sistema carcerario italiano.Le detenute del carcere femminile di Torino hanno scritto una lettera commovente, chiedendo sostegno per tutte le persone incarcerate in condizioni difficili. È necessario agire politicamente per garantire a tutti i detenuti dignità e giustizia, evitando la solitudine e l’abbandono.L’approvazione del decreto governativo rappresenta un passo indietro nella lotta per migliorare le condizioni delle carceri italiane. Le riforme dovrebbero mirare a rendere il sistema penitenziario più umano e inclusivo, non a consolidare pratiche punitive obsolete.La proposta del ministro Nordio di concedere i domiciliari ai detenuti con un anno residuo da scontare è solo un primo passo verso una vera riforma carceraria. È necessario andare oltre e adottare misure concrete per ridurre il sovraffollamento delle carceri e garantire la riabilitazione dei detenuti.Il Parlamento Europeo sembra mostrare poco interesse nei confronti della situazione dei detenuti italiani, relegando la questione in secondo piano. È urgente sensibilizzare le istituzioni europee sulla necessità di promuovere politiche penitenziarie più umane ed efficaci.Ilaria ha vissuto sulla sua pelle la solitudine estrema del carcere, ma la sua esperienza personale l’ha resa consapevole della necessità impellente di riformare il sistema penitenziario affinché sia veramente rispettoso della dignità umana e orientato alla riabilitazione dei detenuti.

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