16 novembre 2024 – 16:33
La riforma delle competenze giudiziarie proposta con un semplice atto amministrativo sembra mettere a rischio l’equilibrio del sistema. La Corte di appello, già oberata da un carico di lavoro significativo, potrebbe non essere in grado di raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza se dovesse occuparsi delle procedure di convalida, addirittura coinvolgendo le sue sezioni penali. Questo stravolgimento dell’ordine delle competenze sembra privo di un fondamento razionale, come sottolineato dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, durante il suo intervento al Comitato direttivo centrale dell’Anm a Roma.L’emendamento al decreto flussi che trasferirebbe la competenza sulla convalida dei trattenimenti alla Corte d’Appello è stato criticato da Santalucia per il suo impatto sulle sezioni specializzate sull’immigrazione dei Tribunali. Secondo il presidente dell’Anm, questa modifica sembra ignorare le basi dell’organizzazione giudiziaria e potrebbe essere interpretata come un tentativo di minare la fiducia nel sistema giudiziario. Si avverte piuttosto una volontà evidente di rappresentare in modo plateale la presunta infiltrazione comunista tra i magistrati specializzati sull’immigrazione, alimentando teorie del complotto prive di fondamento.In questo contesto, emerge la necessità di preservare l’indipendenza e l’integrità del sistema giudiziario, garantendo che le competenze siano assegnate in base a criteri oggettivi e non influenzate da pregiudizi o pressioni esterne. Solo così si potrà assicurare una giustizia equa e imparziale per tutti i cittadini.