Il Papa, con voce ferma e carica di umanità, ci ricorda l’importanza di non voltare lo sguardo di fronte alla sofferenza dei rifugiati. I loro volti segnati dalla fatica e dagli orrori vissuti ci implorano di non abbandonarli nella loro disperazione, ma di accoglierli con compassione e solidarietà. Gli occhi stanchi e pieni di speranza ci parlano di storie spezzate, di viaggi disperati alla ricerca di un futuro migliore, di famiglie divise e cuori infranti.È nostro dovere umano ascoltare le loro voci silenziose, dare voce alle loro sofferenze e combattere per i loro diritti fondamentali. Non possiamo permettere che la tragedia dei rifugiati cada nell’oblio della nostra indifferenza, dobbiamo essere testimoni attivi della dignità e del coraggio che dimostrano ogni giorno nel cercare una nuova casa in un mondo spesso ostile e indifferente.La Giornata Mondiale del Rifugiato è un momento importante per riflettere sulle sfide globali legate alla migrazione forzata e per rinnovare il nostro impegno a favore dell’accoglienza e dell’integrazione. Dobbiamo aprire i nostri cuori e le nostre porte a chi scappa da guerre, persecuzioni e povertà estrema, offrendo sostegno concreto e solidarietà senza confini.Ogni rifugiato ha una storia da raccontare, un passato da elaborare e un futuro da costruire. Sono uomini, donne e bambini in cerca di pace, sicurezza e dignità. Non possiamo restare indifferenti davanti alle loro sofferenze, ma dobbiamo agire con generosità ed empatia per costruire insieme un mondo più giusto e inclusivo per tutti.
“Rifugiati: dare voce alla sofferenza, accoglienza e solidarietà”
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