Rifugio vegano Orestes Huette: un’oasi di serenità tra le Alpi

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Nel cuore delle imponenti Alpi, tra vette maestose e paesaggi mozzafiato, si cela un rifugio speciale, il primo e unico rifugio vegano delle Alpi: l’Orestes Huette. Questo luogo incantato è stato trasformato con amore da Marta, che con passione prepara i suoi piatti nella cucina del rifugio. Mentre osserva il panorama circostante, Marta riflette sul cambiamento climatico con serenità e consapevolezza. La natura, sovrana incontrastata di queste terre selvagge, sembra sussurrare un messaggio chiaro: “ne ho avuto abbastanza”. Ma cosa accadrà quando la natura deciderà di prendere una decisione radicale? Ci farà sparire tutti o ci lascerà una piccola parte per ricominciare?Paolo Cognetti, autore premiato con il prestigioso Premio Strega per il suo romanzo “Le otto montagne”, ci porta in un viaggio intimo e universale sul Monte Rosa insieme al suo fedele compagno a quattro zampe Laki. La sua ultima creazione cinematografica, “Fiore Mio”, debuttata al Locarno Film Festival con un’accoglienza calorosa da parte del pubblico, ci regala uno sguardo affascinante sulla montagna e sulla vita che la circonda.Il film ci trasporta in un mondo di bellezza e silenzio, catturando l’anima della montagna attraverso immagini straordinarie e musiche avvolgenti. Cognetti ci guida attraverso i sentieri innevati e i ghiacciai che si sciolgono lentamente a causa del cambiamento climatico, mettendo in luce l’importanza di preservare questi luoghi magici.Tra le persone che popolano il mondo di Cognetti c’è Remigio, amico di sempre; Arturo Squinobal, guida alpina e maestro di alpinismo; Corinne, gestrice del rifugio Quintino Sella; Mia, compagna di viaggio nel mondo di Cognetti; e lo sherpa Sete, esperto scalatore che ha conquistato le vette più alte del mondo. Ognuno di loro porta con sé una storia unica legata alla montagna, dimostrando come questo luogo possa diventare casa per chi lo sceglie come stile di vita o solo per un breve periodo.In questo contesto straordinario fatto di neve scintillante e acque cristalline, si dipana la narrazione poetica di Cognetti che celebra la vitalità della montagna e la sua capacità intrinseca di trasformarsi nel tempo. Con uno sguardo attento ai dettagli e alla bellezza dei gesti quotidiani dei personaggi che popolano il film, l’autore ci invita a immergerci nel silenzio della natura e a contemplarne la grandezza senza parole superflue.Così come i ghiacciai si sciolgono lentamente sotto i nostri occhi, anche noi dobbiamo adattarci ai cambiamenti che la natura impone. In questo flusso incessante della vita sulla montagna risiede la vera essenza dell’esistenza umana: essere parte integrante della natura stessa.

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