L’Alto Commissariato per i diritti umani dell’Onu ha sollevato la questione del rilascio del corpo di Walid Daqqa, scrittore palestinese deceduto in carcere dopo 38 anni di detenzione il 7 aprile, all’età di 62 anni. Membro del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina, Daqqa era stato condannato nel lontano 1986 per aver presunto coinvolgimento nel rapimento e omicidio di un soldato israeliano, bencheeacute; abbia sempre proclamato la propria innocenza. Durante il lungo periodo trascorso in prigione, è riuscito a ottenere una laurea e un master in studi democratici presso la Open University of Israel nel 2012, una laurea parallela in studi di area presso l’Università Al-Quds nel 2016 e persino un dottorato in filosofia conseguito all’Università di Tel Aviv. La sua opera letteraria ha rappresentato uno strumento attraverso il quale esprimeva le sue riflessioni sul destino politico del popolo palestinese e sull’esperienza carceraria. Nel 2022 gli era stato diagnosticato un cancro al midollo osseo, tuttavia le autorità israeliane avevano respinto la richiesta di un rilascio anticipato per permettergli di ricevere cure adeguate.”Lo scrittore Daqqa è purtroppo il quattordicesimo palestinese a perdere la vita in una prigione israeliana dal 7 ottobre”, sottolinea l’Alto Commissariato per i diritti umani che insiste affincheeacute; le autorità israeliane procedano al rilascio del suo corpo al fine di garantirgli una sepoltura dignitosa. Si ribadisce inoltre l’importanza che i corpi di coloro che trovano la morte durante la detenzione siano restituiti alle rispettive famiglie conformemente agli standard internazionali vigenti.
Rilascio del corpo di Walid Daqqa: appello dell’Onu per una sepoltura dignitosa
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